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giovedì 29 dicembre 2011

30 dicembre brindisi di fine anno all'Ospedale


Il giorno 30 dicembre alle ore 17,00 il comitato Pro Maresca brinda alla fine di quest'anno di lotta e mobilitazione al IV° piano occupato dell'ospedale di Via Montedoro. Sarà una buona occasione per scambiarsi, insieme agli auguri di sorta, delle opinioni sulla situazione della nostra vertenza e poter cominciare il 2012 nel migliore dei modi, sempre lottando come siamo abituati a fare da più di un anno a questa parte.

venerdì 23 dicembre 2011

Brindisi Natalizio

Dalle ore 17 l'intero Comitato Pro Maresca si ritroverà presso il IV piano occupato per bere un pò di spumante visto che mancano soli due giorni a Natale.
Sarà l'occasione propizia per fare una disamina sugli ultimi eventi: il presidio (tenutosi il 20 dicembre a Santa Lucia) del coordinamento regionale, e l'incontro 'super segreto' che si è avuto il 21 dicembre a Palazzo Baronale tra il Direttore Asl Na3Sud, Maurizio D'Amora, e i referenti politici dei comuni di competenza dell'azienda sanitaria, compreso Ciro Borriello, sindaco di Torre del Greco.
NON DELEGARE, PARTECIPA!!!

mercoledì 21 dicembre 2011

Comunicato ufficiale del Presidio alla Regione Campania del 20 dicembre 2011

Comunicato presidio 
“I tagli alla spesa sanitaria adottati in tempo di crisi per ridurre i deficit,
si traducono in un parallelo aumento del rischio di morte.
Nonostante i governi possono pensare di proteggere la salute
 salvaguardando i budget sanitari, la spesa in questo campo
 è importante per il benessere e la stessa sopravvivenza della popolazione”
(da uno studio pubblicato online sul British Medical Journal da un team di ricercatori britanici).

Oggi, 20 dicembre 2011, il movimento in lotta per la salute pubblica, disoccupati e studenti  sono scesi in presidio fuori il palazzo della regione Campania per rivendicare il diritto alla salute pubblica, diritto che passa non solo per la cura della patologia ma anche per un lavoro dignitoso e per un ambiente salubre. Sono partiti interventi e slogan contro ogni forma di speculazione e di privatizzazione della sanità, infatti col decreto 49/2010 (Piano di Rientro della spesa Sanitaria Campana)e a livello nazionale il governo Monti,aumentano la stangata sul sistema sanitario nazionale. Otto miliardi di tagli e aumenti dei ticket, blocco del turn over, chiusura degli ospedali, riduzione delle prestazioni, graduazioni dei ticket in base al reddito, l'allungamento dell'età lavorativa e la riduzione delle prestazioni sanitarie; queste manovre altro non sono un modo indiretto di dirci: non avete diritto alle cure, tranne se avete possibilità di pagarvi le cure private! Durante il presidio l’assessore Pasquale Sommese è stato contestato ed è stato invitato a dare risposte che, ovviamente, non sono state date ma anzi è scappato, come al solito. Si tratta dunque di un colpo doppio che si abbatterà su una quota rilevante della popolazione italiana (troppo vecchia, troppo assistita, troppo resistente per i nostri tecnici). Da un lato aumentano l'età lavorativa fino a spremere fino all'ultimo chi lavora, dall'altra riducono le prestazioni sanitarie o le rendono troppo esose. Un modo elegante e indiretto per mandarci un messaggio chiaro e forte: dovete morire! E dovete, il prima possibile, per far quadrare i conti! 

Movimento in Lotta per la Salute Pubblica

domenica 18 dicembre 2011

19 Dicembre incontro al IV° Piano: prepariamo il presidio


In visione del Presidio per la Sanità Pubblica sotto la regione Campania (Santa Lucia) del 20 dicembre, inserito all'interno della serie di mobilitazioni intraprese col "Movimento in Lotta per la Salute Pubblica", i membri del comitato Pro Maresca si danno appuntamento al IV° piano occupato della struttura di Via Montedoro.
L'incontro si terrà lunedì 19 dicembre alle ore 18,30 e sarà focalizzato, oltre che sul presidio del giorno seguente, anche sul nascituro coordinamento per la salute e su quali input dargli.

“Occupata la Cumana, l’ufficio Ticket dell’Osp. Pellegrini, la direzione INPS”

Napoli: Circa 2000 persone hanno sfidato la pioggia nella seconda giornata del “No-Marchionne No-Monti Day” per contestare la grave distruzione del contratto collettivo nazionale dei lavoratori simboleggiata dal “modello Pomigliano” e l’ennesima finanziaria di pesanti sacrifici ai soliti noti: precari, studenti, disoccupati, pensionati, ceti popolari, migranti…!! “Marchionne-Monti i sacrifici fateli voi! “questo ha urlato il corteo che è partito da piazza del Gesù dopo aver scelto un percorso abbastanza inusuale, attraverso le strade popolari dei quartieri come Montesanto e la Pignasecca prima di terminare in piazza Plebiscito e organizzando diversi blitz per toccare i punti chiave delle politiche di “austerity” che vengono contestate: lungo il percorso è stato infatti occupato l’ufficio ticket dell’Ospedale Pellegrinibloccando i pagamenti per denunciare il criminale taglio delle strutture pubbliche ospedaliere e l’enorme incremento dei costi personali per accedere al diritto di cura; è stata occupata la Cumana per consentire ai passeggeri di viaggiare senza biglietto per protestare contro il previsto piano di privatizzazione del trasporto pubblico campano, con altri aumenti dei biglietti e tagli alle corse; sono stati occupati gli uffici della direzione regionale dell’INPS in via Medina perchè luogo simbolo dei
tagli effettuati dal governo, con milioni di persone che dovranno lavorare ancora di più per ricevere pensioni piu basse, mentre precari e parasubordinati la pensione non la vedranno mai; sanzionata infine con lancio di uova la sede della SIAE contro il copyright… Le iniziative hanno avuto un riscontro sociale importante, soprattutto all’Ospedale Pellegrini, dove per altro i lavoratori delle ditte di subappalto sono in agitazione perchè rischiano di essere tutti tagliati. Nella manifestazione i collettivi studenteschi di scuola e università, i movimenti Bros, gli operatori sociali, gli insegnanti precari, i sindacati di Base, i centri sociali, i lavoratori delle aziende partecipate (Arpac, Astir..) e della Fiat di Pomigliano. Martedi prossimo al Politecnico un assemblea per rendere permanenti queste forme di coordinamento di vari movimenti sociali contro la crisi. E’ ormai indispensabile porsi come soggetto coordinato contro istituzioni sempre più sorde a partire dalla regione campania, che dopo anni di malaffare e clientele, oggi taglia tutti i diritti senza nessuna mediazione, o come la stessa Prefettura che ancora una volta ha annunciato di essere disposta a incontrare solo i “sindacati confederali”…!?? (Sulla base di quale criterio democratico..!?). Per non parlare dei livelli di repressione che vanno dai precari alle scuole sgomberate, come ricordavano vari striscioni. Il corteo è stato aperto da un bandierone senegalese e uno striscione che ricordava Samb Modou e Diop Mor, vittime dell’odio razzista insieme a tre altri cittadini immigrati gravemente feriti a Firenze il 13 dicembre. E un altro striscione che rivendica l’importanza di fermare le organizzazioni che propugnano l’odio razzista e xenofobo, come CasaPound nella quale militava il “camerata Gianluca Casseri” prima della strage allucinante di due giorni fà. In tal senso la manifestazione si è data appuntamento alle iniziative che la comunità senegalese di Napoli deciderà di adottare per ricordare le persone uccise e pretendere diritti, eguaglianza e giustizia.

Movimenti napoletani

mercoledì 7 dicembre 2011

Comitato Pro Maresca in piazza


Dal tardo pomeriggio fino a sera inoltrata gli attivisti del Comitato Pro Maresca saranno presenti per le vie del centro storico per aggiornare la popolazione sulle ultime novità riguardanti l'ospedale Maresca e, più in generale, per fare una disamina sulla critica situazione sanitaria in Campania. Trovate il gazebo del Comitato con tutto il materiale informativo in Piazza Santa Croce: continueremo a sensibilizzare e a fare informazione in una giornata molto sentita per i torresi, cioè la vigilia della tradizionale processione del carro dell'Immacolata, momento di grosso coinvolgimento popolare qui a Torre del Greco.
NON DELEGARE, PARTECIPA!

Piattaforma del coordinamento regionale dei movimenti in lotta per la salute pubblica

PIATTAFORMA DEL MOVIMENTO IN LOTTA PER LA SALUTE PUBBLICA

“La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”

Stiamo assistendo col passare degli anni ad un processo di continua svendita e dismissione dei servizi sociali nel nostro paese, mascherato dalla scusa della maggiore competitività; ciò è ben evidente con l’inizio della destrutturazione della sanità pubblica, iniziato nel 1992 con la trasformazione delle vecchie unità sanitarie locali (usl) in aziende sanitarie locali (asl).
Questa operazione, che sulla carta avrebbe aumentato l’efficacia e l’efficienza, ha in realtà trasformato la salute in merce, che ha un valore sul mercato, e gli ospedali  in luoghi dove si offrono prestazioni fino a che non superano un determinato budget  in modo tale da rientrare nel preventivo (DRG).
Tale  processo trasformativo è iniziato nel pieno degli anni 90 con l’esplosione delle politiche  neoliberiste, diventate poi una costante della politica europea ed italiana e che, ovunque, ha portato ad un semplice passaggio di gestione della maggior parte dei servizi dal pubblico al privato, senza alcun vantaggio per i cittadini.

Oggi su servizi fondamentali, come scuola e sanità, si stanno abbattendo i tagli delle misure di austerity, con cui il governo e le istituzioni sovranazionali, come il Fondo Monetario Internazionale, il WTO e la BCE, pur di difendere gli interessi di padroni, speculatori e banche, cercano di scaricare la crisi sempre e solo sui lavoratori e gli ultimi anelli della catena sociale.
Se sulla scuola e l’università è caduta la scure di Mariastella Gelmini (con il compiacimento del neo premier Monti), sulla Sanità pubblica incombono misure di ripiano del deficit  che riguardano quasi tutte le Regioni Italiane.
Oltre al danno anche la beffa: le dissanguanti misure dei decreti emergenziali che prima riguardavano solo le regioni commissariate, nella nuova manovra, presentata in questi giorni dal nuovo esecutivo “tecnico”, saranno allargate a tutte le regioni italiane. Così come era già accaduto in passato con la gestione di un’altra emergenza, quella dei rifiuti, che dapprima riguardava solo la nostra regione ed il cui  modello criminale è stato, successivamente, esportato nel resto del paese.

Campania: laboratorio di privatizzazione

In Campania tutti le amministrazioni sin qui succedutesi, di qualsiasi colore politico, hanno portato negli anni al raggiungimento di quell’enorme deficit strutturale nel settore sanitario senza generare, nello stesso tempo, un miglioramento del servizio offerto ai cittadini della nostra Regione.
Dopo decenni di politica sanitaria nazionale tutta incentrata a favorire le case farmaceutiche,  trasformando in patologia ogni disagio o malessere, dopo gli sprechi e le clientele di politici, spesso con le mani in pasta nei centri convenzionati e nelle cliniche private, che con logiche lottizzatorie hanno fatto della sanità il bengodi dei privati con l’aiuto di primari menefreghisti e di baroni universitari, oggi chiedono a noi cittadini di pagare il prezzo del risanamento di questo settore.

Il cosiddetto ripianamento del deficit nella nostra Regione ha “giustificato” la ormai sperimentata logica dell’emergenza con l’introduzione del commissariamento  per l’intero comparto sanitario e nella stesura dell’odiato “decreto 49/2010”.
Con questa norma commissariale la Sanità della nostra Regione è stata sottoposta nell’arco di un triennio ad un drastico taglio di posti letto, accorpamento di strutture, rinnovo del blocco del turn over ,ormai sono più di 10 anni che non si assume più personale e si esternalizzano i servizi, chiusura e riconversione di strutture considerate “inefficienti”.
Queste “cure” però non riguardano le strutture private convenzionate con il sistema sanitario regionale che rappresentano e rappresenteranno sempre di più l’asse su cui è destinata a ruotare il nuovo modello di sanità.

Per accelerare questo processo bisogna mettere mano, però, a quei pochi e malmessi presidi di assistenza pubblica presenti sui nostri territori che ci vengono presentati come “mostri” di inefficienza.
Nel porre rimedio a queste inefficienze sono nate situazioni incredibili come la paventata riconversione del P.O. Maresca di Torre del Greco a centro di lungodegenza e riabilitazione (uscendo dalla rete delle emergenze e perdendo il pronto soccorso h24), privando un territorio di 300mila abitanti dell’ospedale di riferimento.
L’identica tattica è stata utilizzata per chiudere il reparto di Radioterapia del “Pascale”,che con la scusa dell’ammodernamento, ha sospeso il servizio pubblico costringendo le donne napoletane affette da tumore alla mammella a curarsi presso cliniche convenzionate che però, non possedendo tutti i macchinari, le indirizzano, volenti o nolenti, a recarsi presso strutture private, dove pagano somme esorbitanti per effettuare una terapia che nel pubblico è gratuita.


In particolare, il caso dei reparti di 'emergenze ed urgenze' è emblematico  per capire come la “ristrutturazione” della sanità che sta per attuarsi nella nostra regione sia frutto di una politica scelleratissima che non tiene conto dei bisogni minimi di una popolazione con una così alta densità. Infatti si tratta di una politica di tagli e  privatizzazioni che smantella presidi di pronto soccorso e reparti, accorpa ospedali in maniera arbitraria e chiude nosocomi  giustificando questi atti come utili per evitare “doppioni” e “aiutare il paziente con strutture uniche d’eccellenza” che però sono ben lungi dal poter essere raggiunti dall’ampio bacino d’utenza che la nostra regione possiede.

Paradigmatici sono i casi dei vari pronto soccorso chiusi o in chiusura al “S. Gennaro”, al “Pellegrini” e all’ “Ascalesi”. Tutti questi ospedali sono situati in quartieri popolari, con bacino d’utenza molto ampio, e da sempre svolgono un ruolo importantissimo nella cura e nella prevenzione per la popolazione napoletana e in genere campana.  

Cosa vogliamo? Vogliamo tutto!
Questa situazione degenerata, che purtroppo continuerà a degenerare sempre di più, altro  non è che il modo che hanno i padroni per approfittare della crisi che essi stessi hanno creato, spolpando fino all’osso ogni residuo di stato sociale conquistato nel passato con le lotte dei movimenti. A questo si riduce il fitto blaterare sul rilancio della crescita dell’Italia: aumento del mercato interno, privatizzando ciò che è rimasto pubblico in modo tale da aumentare i profitti  per un ristretto numero d’imprenditori, chiaramente i più importanti e potenti del paese;  peggioramento delle condizioni dei lavoratori, sempre più ricattabili e  sfruttati.
Di fronte a quest’attacco alle nostre stesse vite, l’unica alternativa a soccombere è reagire con la medesima forza, puntando non solo a “salvare il salvabile”, ma a prenderci tutto quello di cui abbiamo bisogno. Vogliamo che la sanità sia veramente pubblica, fruibile per tutte e tutti senza distinzioni di censo, sesso e nazionalità, senza ticket e pagamenti aggiuntivi di sorta, senza attese infinite, con reparti e macchinari adeguati alle esigenze dei pazienti e non di chi vuole lucrare.
Questo non è pensabile senza una formazione universitaria appropriata, scevra dagli interessi delle aziende (lampante l’esempio delle multinazionali farmaceutiche nei CDA), che non sia riservata ai “pochi eletti” la cui idoneità viene stabilita con criteri arbitrari (test d’ingresso e sbarramenti degli esami), e solo a coloro che possono permettersi di sostenerne i costi sempre maggiori e i ritmi sempre più estenuanti.
Non è nemmeno pensabile che si possano garantire cure ai pazienti se si continuano a calpestare la dignità e i diritti dei lavoratori, che dei rimaneggiamenti nelle strutture sanitarie campane stanno pagando un prezzo altissimo sin dall’inizio, con ritardi nell’erogazione degli stipendi (per esempio le ditte di pulizia), affollamento e straordinari nei reparti (come accade per gli infermieri e i barellieri), minacce di licenziamenti. Non è tanto difficile immaginare quali potrebbero essere le conseguenze del totale compimento della privatizzazione: ciò che adesso è straordinario ed emergenziale diventerebbe per tutti i lavoratori la norma. 
Rivendichiamo, infine, il vero diritto alla salute e non soltanto alla cura, diritto che passa inevitabilmente per il cambiamento di una società che avvelena l’ambiente, precarizza e rende insostenibili le condizioni di lavoro, con il moltiplicarsi di infortuni ed “omicidi bianchi”, impone ritmi di vita sempre più veloci, competitivi e usuranti. La questione riguarda davvero tutti, come pazienti, come lavoratori, disoccupati, migranti e studenti.

LA SALUTE NON SI TOCCA CE LA RIPRENDEREMO CON LA LOTTA!  
Movimento in Lotta per la Salute Pubblica 

lunedì 5 dicembre 2011

Riunione lunedì 5 dicembre

Giovani e mamme si incontreranno oggi (lunedì 5 dicembre) al IV piano occupato alle ore 18.30 per discutere e programmare le prossime iniziative del Comitato Pro Maresca.

venerdì 2 dicembre 2011

Incontro 2 dicembre

Oggi venerdì 2 dicembre alle ore 18.30 il Comitato Pro Maresca si incontrerà al IV piano occupato per fare un punto della situazione sugli ultimi avvenimenti per i quali abbiamo lavorato moltissimo.
E' ora che iniziamo a ragionarne insieme, ricordando che mercoledì abbiamo incontrato D'Amora, che ieri c'è stata una riunione tra i diversi movimenti di lotta per la sanità - ambiente, e che stamattina per le vie del centro torrese ha sfilato il corteo anti discarica che dovrà sorgere a Leopardi. Il Pro Maresca ha ovviamente aderito al corteo.
Ci viediamo oggi alle 18.30 al IV piano
NON DELEGARE, PARTECIPA

giovedì 1 dicembre 2011

Oggi al Maresca assemblea con i movimenti in lotta per la sanità pubblica

Pubblichiamo da indymedia napoli un articolo sull'emergenza sanitaria in Campania e che richiama l'assemblea tra i diversi movimenti e comitati in mobilitazione che si terrà oggi 1 dicembre al IV piano occupato dell'ospedale Maresca alle ore 18.30.


Tagli alla sanità. La mobilitazione continua.
Dal Rione Sanità a Chiaiano:
Costante nelle ultime settimane la mobilitazione dei comitati territoriali contro il piano di riordino ospedaliero della Regione Campania. La giunta di centro destra guidata da Stefano Caldoro ha messo appunto un piano di “riorganizzazione” della sanità annunciando tagli agli sprechi necessari per ripianare i debiti della sanità campana che assorbe circa la metà dell’intero bilancio della Regione Campania. Mentre nessuno si preoccupa di andare a rivedere le parecelle dei centri privati e le costosissime tariffe a cui queste aziende, spesso vicine ai politici di centro destra e centro sinistra, incidono sui debiti della sanità, il governatore Caldoro ha pensato bene di nominare un commissario liquidatore per la Asl Napoli 1. E’ Maurizio Scoppa , già generale dei carabinieri per il Comando Campania e personaggio in vista nei salotti della città.
Il piano di riordino ospedaliero prevede la chiusura di numerosi presidi sanitari multidisciplinari, ovvero ambulatori territoriali dove i cittadini possono ricevere servizi direttamente nei propri quartieri.
Ma non solo diversi pronto soccorso sono stati chiusi come quello dell’Ospedale Ascalesi e quello dell’Ospedale S.Gennaro. Per questi ultimi due il piano di riordino prevede una soluzione assai anomala. Infatti secondo il commissario Scoppa l’utenza di questi due nosocomi andrebbe accorpata a quella del costruendo Ospedale del Mare che si trova nel quartiere di Ponticelli nella periferia Est della città, lontanissima dal centro storico dove si trova l’Ascalesi e dal Rione Sanità dove si trova il S.Gennaro. Ma soprattutto tale ospedale è….costruendo…ovvero al momento non c’è.

Presidio multidisciplinare di Chiaiano
Dalla metà del mese di ottobre ad impegnarsi contro la chiusura del presidio ospedaliero è stata la Rete Commons e diversi amministratori sia del territorio che del Comune. Lo sgombero è stato impedito per ben due volte. Ma dopo la mobilitazione dei cittadini, il commissario straordinario Scoppa ha deciso di giocare di fino. Niente più sgombero, semplicemente tutto il personale è stato trasferito al presidio Asl di Scampia. Di fatto dalla metà di novembre il presidio multidisciplinare di Chiaiano è chiuso. Dopo il blocco degli sgomberi e dopo il trasferimento del personale, la Rete Commons e gli amministratori locali si sono incatenati davanti agli uffici del generale Maurizio Scoppa, ed alcuni hanno occupato il suo ufficio.
Ma Scoppa sembra non curarsi di nulla.
Il Comune di Napoli aveva offerto alla Asl di ubicare i locali in spazi di proprietà comunale in modo da eliminare il fitto passivo che gravava economicamente sull’azienda sanitaria locale. Ma il commissario Asl non ha voluto prendere nemmeno in considerazione l’offerta del Comune.
Dal canto suo la Regione Campania guidata da Stefano Caldoro non ha mai voluto ricevere i cittadini in lotta contro la chiusura del presidio multidisciplinare.

Ospedale San Gennaro
Il Comitato popolare contro la chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale S.Gennaro comincia da subito la mobilitazione alzando barricate nel cuore del rione sanità, nel centro storico popolare della città.
Mentre alcuni esponenti del Pd si sono accontenati della chiusura del pronto soccorso in cambio di un presidio di pronto intervento, alcuni esponenti del Pdl hanno provato a fare passerella nella battaglia contro la chiusura del pronto soccorso del S.Gennaro.
Numerosi i cortei di protesta che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone. Numerosi anche i blocchi stradali su Corso Amedeo si Savoia arteria importantissima della città che collega il centro alla zona collinare.
Anche i parroci del quartiere si sono mobilitati con una fiaccolata in sostegno alla mobilitazione degli abitanti.
Nonostante ciò anche in questo caso né il commissario Scoppa né il governatore Caldoro hanno inteso ascoltare le ragioni dei cittadini.
Tra le proposte del comitato il mantenimento del Pronto Soccorso in attesa della costruzione dell’Ospedale del Mare. Appare infatti ridicolo che questo servizio possa intendersi accorpato a quello di un ospedale che non esiste e che una volta realizzato si troverà dall’altro lato della città.
Al S.Gennaro le mobilitazioni sono andate avanti ed hanno visto anche la partecipazione della Rete Commons che ha unito così le due battaglie facendo appello alla mobilitazione generale contro i tagli alla sanità ed al piano di riordino ospedaliero.
Negli ultimi giorni le iniziative al S.Gennaro sono state incalzanti con “l’impacchettamento” dell’ospedale, con l’occupazione della direzione sanitaria Lunedi’ 28 novembre. Il 30 novembre è prevista la chisura del servizio di pronto soccorso.

Il Commissario Scoppa.
Intanto numerosi nubi si sono insediate intorno alla figura del generale Maurizio Scoppa, commissario straordinario dell’Asl Napoli 1.
Sui quotidiani locali è montata una lunga polemica per i doppi ruoli di Scoppa.
Le accuse infatti, mossa da consiglieri comunali e municipali, riguardano il fatto che la famiglia di Scoppa, in particolare il fratello, abbia fondato uno dei più grandi centri sanitari privati della provincia di Napoli, il centro Aktis di Marano. Insomma mentre una parte della famiglia deve tagliare il pubblico, un’altra agisce nel privato.
Non solo, ma Scoppa risulta essere cavaliere di gran croce dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, un’ordine che proprio nel nostro paese ha interessi molto forti nel settore della sanità privata.
Ad esempio Palazzo Wallpoule, di proprietà dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, ospita un’altro presidio multidisciplinare, simile a quello chiuso a Chiaiano. Eppure quella sede non è interessata né da tagli né da accorpamenti.
Gli interessi dei cavalieri di Malta e delle aziende private nella dismissione del pubblico e nei tagli scellerati della giunta Caldoro sulla sanità sono un’aspetto da chiarire al più presto.
Un ruolo potrebbe averlo anche la Corte dei conti, ed i suoi interpreti, che dovrebbe valutare correttamente anche le modalità con cui vengono effettuati i tagli e cosa effettivamente può essere considerato uno spreco.


Intanto per Giovedì 1 dicembre presso l’Ospedale Maresca di Torre del Greco è prevista un’assemblea di tutti i comitati e le realtà in lotta contro il piano di riordino ospedaliero della Regione Campania.

mercoledì 30 novembre 2011

Il Direttore D'Amora al Maresca, ecco il resoconto dell'incontro

Di seguito, riportiamo copia del verbale siglato stamattina al P.O. Maresca tra il Direttore Generale dell'Asl Na3Sud, Maurizio D'Amora, e il Comitato Pro Maresca (nella foto la firma del verbale con l'Ingegnere Gabriele Traversa, sempre più prezioso per tutti noi, giovani e mamme).

Verbale dell'incontro di stamane
Torre del Greco, 30/11/2011
Oggetto: Riunione tra il Comitato Pro Maresca e il Direttore Generale dell’Asl Na3Sud, Dott. Maurizio D’Amora, presso il P.O. Agostino Maresca di Torre del Greco.

È presente il Sindaco del comune di Torre del Greco, Dott. Ciro Borriello, e il Direttore dell’Asl Na3Sud, Dott. Maurizio D’Amora, il quale dichiara che la delibera 830 del 28/07/2011 dell’Asl Na3Sud è vigente e sarà approvata dalla Regione Campania con apposito decreto.
Pertanto si confermano le disposizioni contenute nella suddetta delibera e, ad integrazione, saranno attivati altri servizi secondo quanto verbalmente esposto nella riunione odierna, come allegato verbale.
In particolare, si precisa che il P.O. Maresca, facente parte con il P.O. di Boscotrecase degli Ospedali Riuniti dell’area Vesuviana, non sarà convertito in esclusiva struttura di riabilitazione e lungodegenza, ma sarà confermato come ospedale per acuti con attività di pronto soccorso medico e chirurgico H24. 
A regime, il P.O. Maresca sarà dotato di 134 posti letto come da allegato e da delibera 830/2011.
Il Direttore Generale dell’Asl Na3Sud, Dott. Maurizio D’Amora, si impegna a fornire entro la fine dell’anno in corso il piano dettagliato delle attività da porre in essere proposto nella odierna riunione, redigendone apposito crono programma.
(Seguono firme di convalida verbale, tra cui quella del Dott. Maurizio D’Amora e degli esponenti del comitato Pro Maresca).
ALLEGATO alla riunione del 30/11/2011 presso P.O. Maresca di Torre del Greco.
Maresca: 134 posti letto totali, più Pronto Soccorso. Nel dettaglio:
·        16 pl chirurgia, di cui 2 di urologia;
·        4 pl osservazione breve intensiva;
·        4 pl medicina d’urgenza;
·        14 pl medicina generale;
·        50 pl riabilitazione;
·        20 pl lungodegenza;
·        10 pl gastroenterologia;
·        16 pl Spdc.
Inoltre, il P.O. Maresca conserverà i servizi di radiologia e disporrà di diversi servizi ambulatoriali ad integrazione delle funzioni del distretto sanitario. Sul verbale originale la lunga serie di ambulatori e servizi previsti per il P.O Maresca.
Seguiranno ulteriori novità ed approfondimenti.
NON DELEGARE, PARTECIPA!

martedì 29 novembre 2011

Mercoledì 30/11 incontro col dg Asl Napoli3 Maurizio D'Amora all'ospedale Maresca

Mercoledì 30 novembre il direttore generale dell'Asl Napoli 3 sud Maurizio D'Amora si incontrerà con una delegazione del comitato Pro Maresca in casa nostra, al IV° piano occupato del nosocomio torrese. Sarà l'occasione per farci dire a chiare lettere quale destino toccherà alla struttura di Via Montedoro da qui ad un anno (tempo stabilito dal decreto per completare la riconversione in centro di lungodegenza e riabilitazione) e anche per mostrare al direttore come la tanto invocata "razionalizzazione" abbia ridotto un presidio sanitario che fino ad un anno e mezzo fa serviva 300mila cittadini italiani a cui, attualmente, è negato un diritto sancito nella Costituzione repubblicana.

Appuntamento alle 9,30 al IV° Piano dell'ospedale Maresca.

IL MARESCA NON SI TOCCA!

lunedì 28 novembre 2011

Prove tecniche di coordinamento

Il Comitato Pro Maresca esprime piena soddisfazione per l'assemblea di quest'oggi indetta dal 'Coordinamento II Policlinico' presso l'aula occupata Sergio Piro.
Con uno scenario di rivendicazione dei diritti sanitari che si allarga a macchia d'olio - il Maresca di Torre del Greco ha subito il pieno attacco del piano di rientro da diversi mesi, con la chiusura a catena di reparti e soppressione di servizi, ma purtroppo nelle ultime settimane anche il capoluogo di provincia inizia a scricchiolare sotto i colpi del Piano Zuccatelli - il Comitato Pro Maresca è fortemente convinto della necessità di unire tutti i movimenti in lotta per la sanità pubblica.
Lo smantellamento della radioterapia al Pascale, la chiusura del pronto soccorso del San Gennaro e lo stop agli interventi al Loreto Mare per le pessime condizioni igienico-sanitarie, non sono altro che la cartina di tornasole di un progetto politico che ha come unica giustificazione quello di sanare il debito sanitario (causato da politici, manager e caste mediche) sulla pelle della povera gente, che oltre al lavoro, istruzione e pubblici servizi, vede privarsi dell'ultimo baluardo dei più inviolabili dei diritti, quello alla salute.
Succede anche questo nella nostra 'democrazia'.
In particolare, il rispetto delle 'emergenze ed urgenze' è al momento la priorità assoluta, un diritto sacrosanto ma quotidianamente messo in discussione dalla IRRAZIONALE politica dei tagli che smantella presidi di pronto soccorso e reparti, accorpa ospedali in maniera arbitraria e chiude nosocomi in attesa di realizzarne uno megagalattico (l'Ospedale del Mare a Ponticelli sintetizza al meglio la lungimiranza dei nostri politici: chiudere in maniera preventiva i presidi ospedalieri sui territori, anche quando il cantiere del futuro ospedale è oramai ridotto a discarica e con i lavori fermi per vicissitudini legate alla CAMORRA).
Individuare il nemico, unire le lotte ed avanzare un'alternativa che smonti il decreto 49 e che tenga realmente in considerazione la richiesta di pubblica sanità: speriamo di proseguire e di dare una 'struttura' alla validissima analisi emersa questo pomeriggio.
ASSEMBLEA PUBBLICA GIOVEDI 1 DICEMBRE ORE 18.30 - IV PIANO OCCUPATO DELL'OSPEDALE MARESCA (Via Montedoro)
La cittadinanza è invitata a partecipare
NON DELEGARE, PARTECIPA

domenica 27 novembre 2011

Napoli, residenti "impacchettano" l'ospedale San Gennaro

Singolare manifestazione dei comitati civici del rione Sanità. Il perimetro cinto da striscioni. E intanto prosegue anche la raccolta firme. Stamattina avrebbe aderito anche il sindaco De Magistris.
Hanno 'impacchettato' l'ospedale con grandi striscioni in modo da "non far scappare via il pronto soccorso". E' la nuova singolare manifestazione, che si è svolta stamattina, dei comitati civici del rione Sanità che protestano contro la trasformazione del Pronto soccorso dell'ospedale San Gennaro in Servizio di primo soccorso per le urgenze territoriali (Psaut).
I manifestanti, circa una trentina, hanno cinto il perimetro dell'ospedale con degli striscioni su cui è scritto 'Vergogna', 'No al primo soccorso' e 'No alla chiusura del pronto soccorso, la salute è un diritto'. Si tratta della prima di altre azioni in programma, dicono i rappresentanti dei comitati: "Ne faremo una al giorno".
E intanto prosegue anche la raccolta firme che ormai ha raggiunto quota 5000, compresa, annuncia il consigliere della III municipalità, Francesco Ruotolo, quella del primo cittadino Luigi de Magistris che avrebbe firmato proprio questa mattina.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2011/11/27/news/sanita_-25679346/

Il Mattino: Vertice sul Maresca continua la mobilitazione

Torre del Greco. Si preparano all’incontro con il direttore generale dell’Asl Napoli 3 sud Maurizio D’Amora e il sindaco Ciro Borriello in programma mercoledì 30 per discutere sul futuro dell’ospedale Maresca. A seguito della richiesta degli attivisti del comitato civico, il vertice con il manager dovrebbe tenersi al quarto piano della struttura di via Montedoro, presidiato da giovani e mamme da oltre un anno. I cittadini non mollano: dopo aver liberato giovedì sera la sala consiliare, venerdì una delegazione del comitato ha incontrato a palazzo Baronale il primo cittadino torrese. Toni accesi e riflettori puntati sui 90mila euro non utilizzati per la festa dei Quattro Altari. Borriello ha ribadito la volontà di destinare tale cifra al Maresca e il ragioniere capo del Comune ha puntualizzato che quei fondi saranno vincolati nello schema di bilancio di previsione 2012 in attesa di destinazione da parte dell’Asl. La questione sarà approfondita alla presenza di D’Amora che mercoledì prossimo incontrerà cittadini ed operatori. Dopo il colloquio con Borriello, l’intervento di un esponente del comitato prima dell’apertura dei lavori del consiglio comunale, conclusosi con l’approvazione della delibera di giunta 697 del 9/11/2011, relativa all’estinzione anticipata di diciannove mutui in essere con la cassa Depositi e Prestiti che consentirà un risparmio sul bilancio dell’ente di circa 3.500.000,00 euro. Il giovane attivista ha rivolto un messaggio ai politi presenti in aula: “il comitato Pro Maresca sta portando avanti la propria battaglia civica con determinazione ed entusiasmo, ma non può e non intende sostituirsi ad assessori, consiglieri e Sindaco. Siamo fortemente delusi dalla classe politica locale. Siete tutti colpevoli del ridimensionamento del Maresca. E poi la richiesta di un impegno serio e fattivo “per far sì che il nostro ospedale ritorni nella rete delle urgenze e delle emergenze. Se non siete in grado di adempiere alle vostre funzioni, abbiate la dignità di rassegnare le dimissioni”. Prosegue anche l’attività di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza che vede impegnati nel fine settimana i giovani attivisti a distribuire volantini per le vie del centro. 

Antonella Losapio per Il Mattino

sabato 26 novembre 2011

Lunedì 28 novembre assemblea con il coordinamento di Lotta del II° Policlinico a Napoli

Riceviamo e pubblichiamo un documento del Coordinamento II Policlinico, che ci ha invitato a partecipare ad un'assemblea presso la loro aula occupata lunedì 28 novembre: 

Ormai sono più di 2 anni che in Campania stiamo assistendo alla progressiva scomparsa del diritto alla salute, grazie alla legge 49/2010 (Piano di Rientro della Sanità), firmata dalla giunta Caldoro. In essa sono contenuti tutta una serie di provvedimenti che “risolvono” il problema del “risanamento del buco nel bilancio” attraverso l’accorpamento e la chiusura dei reparti, dei pronto soccorso, di presidi e infine di interi ospedali.
Emblematici sono i casi dei vari pronto soccorso chiusi o in chiusura al “S. Gennaro”, al “Pellegrini”, all’ “Ascalesi” e al “Maresca” e il caso disastrato e disastroso del “Loreto Mare” nel quale si è addirittura giunti a far firmare ai pazienti prima del ricovero una liberatoria, nella quale si dichiara di essere a conoscenza della possibilità di contrarre malattie infettive a causa della mancata pulizia dei reparti. Tutti questi ospedali sono situati in quartieri popolari, con bacino d’utenza molto ampio, e da sempre svolgono un ruolo importantissimo nella cura e nella prevenzione per la popolazione napoletana e in genere campana, ma che improvvisamente vengono ritenuti superflui. L’ “inutilità” attribuita a questi presidi d’emergenza in realtà cela un progetto politico ben preciso: vengono chiusi cosicché la popolazione che non può permettersi cure private venga lasciata senza la possibilità di accedere ai servizi sanitari!
L’identica tattica è stata utilizzata per chiudere il reparto di Radioterapia del “Pascale”, infatti con la scusa dell’ammodernamento, il servizio pubblico è stato sospeso costringendo le donne napoletane affette da tumore alla mammella a curarsi presso cliniche convenzionate che però, non possedendo tutti i macchinari, le costringono, volenti o nolenti, a recarsi presso strutture private, dove pagano somme esorbitanti per effettuare una terapia che nel pubblico è gratuita.
Un’applicazione a livello locale delle strategie “contro la crisi” iniziate con le ultime finanziarie e che il “nuovo” governo tecnico promette di realizzare pienamente: tagli orizzontali al welfare con allargamento del mercato interno a suon di privatizzazioni, ideologicamente giustificate agli occhi dei cittadini con la nota tiritera per cui “in Italia non funziona niente e un po’di sana competitività migliorerà la qualità dei nostri servizi, portandoci al livello degli altri paesi europei”. Infatti, a ben vedere, è proprio l’Europa, tramite i diktat della Banca Centrale Europea, che c’impone questo passaggio tutt’altro che indolore. Ben lungi dal produrre un miglioramento dei servizi, la diminuzione della spesa pubblica al fine di ripianare il debito creato dalle stesse banche che adesso presentano il conto, aumenterà soltanto la distanza tra chi potrà permetterseli e chi non sarà più in grado di accedervi: i “sacrifici necessari al bene del paese” li faranno soltanto i proletari.
Approfittando della stretta della crisi i padroni stanno varando una serie di leggi e normative che, distruggendo i diritti conquistati con le lotte dalla classe lavoratrice nel corso del tempo (istruzione, trasporti, lavoro e non ultimo la salute), porteranno nel breve periodo alla privatizzazione e alla distruzione del servizio pubblico.
Riteniamo necessario confrontarci con i soggetti in lotta di tutta la regione per iniziare un percorso sulla sanità, in un’ottica che non tenga conto solo delle specifiche vertenze che sono e saranno portate avanti, ma che le unisca in un vero fronte di classe, generalizzando nella prassi, la lotta per la riconquista, partendo dai bisogni del proletariato, dei diritti che ci sono stati sottratti!
Discutiamone insieme
lunedì 28 novembre alle ore 17.00
presso l’aula occupata “Sergio Piro”
edificio 20 – II Policlinico
Coordinamento II Policlinico

venerdì 25 novembre 2011

Comunicato stampa 25/11/2011

Comunicato stampa 25/11/2011
Il comitato Pro Maresca, ben lontano dall’abbandonare la lotta per l’ospedale, stamattina è stato impegnato su due fronti, la forza pubblica ed il Comune di Torre del Greco.
I nostro esponenti hanno incontrato il vicequestore di Napoli Ferdinando Rossi al commissariato di Polizia di Torre del Greco per esporgli le criticità del Piano Ospedaliero campano e la situazione di emergenza sanitaria in cui versa la città di Torre del Greco ed i comuni ad essa contigui, a causa dello stato vergognoso dell’Ospedale Maresca.
Il pubblico ufficiale si è dimostrato sensibile agli argomenti sviscerati, facendosi garante della nostra vertenza per condurla sui tavoli che contano nella politica sanitaria regionale. In futuro si è ventilata anche la possibilità di poter incontrare il Prefetto di Napoli, autorità di governo, a cui chiedere un intervento forte sul nostro territorio.
Un secondo spezzone di attivisti del Pro Maresca si è recato al Palazzo Baronale, incredibilmente blindato dalle forze dell’ordine, per potersi confrontare col sindaco Borriello, latitante durante l’occupazione dell’aula consiliare degli scorsi giorni, ed assistere al Consiglio comunale programmato in mattinata.
Dall’incontro col primo cittadino è emersa la volontà dell’amministrazione comunale di inserire un vincolo di destinazione (all’Ospedale Maresca) per i “famosi” 100mila euro risparmiati in estate per la “festa dei 4 altari” (ricordate gli striscioni “Niente festa c’è da salvare il Maresca”?) in luogo di un loro investimento sul nosocomio e, sino ad oggi, mai attuato.
Il modo in cui verranno investiti sarà argomento di discussione mercoledì 30 novembre durante l’incontro col Direttore Generale dell’Asl Napoli 3 sud Maurizio D’Amora, che gli attivisti hanno formalmente richiesto si tenga al IV° piano occupato dell’ospedale Maresca.
Un momento particolarmente concitato della mattinata al municipio torrese è avvenuto quando i nostri attivisti hanno preso la parola durante il Consiglio comunale, leggendo un breve ma esaustivo messaggio rivolto a tutti i politici presenti in aula:
Avremmo gradito che l’annullamento dell’incontro con D’Amora ci fosse stato comunicato direttamente da Lei (Sindaco) e almeno qualche ora prima, e non dalla sua segretaria dieci minuti prima dell’incontro stesso;
Lei e la sua giunta avete il dovere di chiarirci il significato della pubblicazione sul Burc n°68 del 28/10/2011 (decreto 34 del 27/05/2011) che tiene in vita pochi posti letto per il Maresca fino a quando la struttura di Boscotrecase non sarà ultimata, per poi essere ridimensionato a centro di lungodegenza e riabilitazione. Ha capito di cosa si tratta? Ha avuto spiegazioni in merito da chi di dovere? Ha qualcosa da comunicarci?
Per quanto il Comitato Pro Maresca stia portando avanti la propria battaglia civica con determinazione ed entusiasmo, non può e non intende sostituirsi ai vostri ruoli ed alle vostre funzioni, per le quali siete stati eletti e per le quali venite da noi pagati.
Le nostre invettive sono dirette anche nei vostri riguardi, assessori e consiglieri comunali, perché non è giusto buttare la croce addosso esclusivamente al Sindaco. Siete tutti colpevoli per la morte del Maresca.
Vi invitiamo pertanto ad impegnarvi seriamente e fattivamente per far si che il nostro ospedale ritorni a potersi chiamare tale, e che possa recitare all’interno della rete delle urgenze e delle emergenze la propria parte.
Se non ne siete in grado come amministrazione di adempiere alle vostre funzioni, attendiamo che ne prendiate atto e abbiate la dignità politica e soprattutto umana di rassegnare le dimissioni”.
Dopo di che la folta rappresentanza di cittadini torresi ha abbandonato l’aula per rafforzarne il concetto e tornare alla vera ed unica politica che conosce, quella fatta per strada.
Denunciamo infine l’assurdo clima di tensione fomentato dal sindaco di Torre del Greco che, paventando chissà quale attentato alle istituzioni cittadine, ha fatto militarizzare la zona antistante il Palazzo Baronale, mentre al Parcheggio Bottazzi erano presenti altri membri della Forza Pubblica pronti a dare man forte ai colleghi.
Siamo fortemente delusi dalla classe politica di Torre del Greco, con cui riteniamo di non aver più niente da spartire, ed interrompiamo (semmai ci sia realmente stata) qualsiasi collaborazione per salvare l’ospedale Maresca. Continueremo la nostra lotta da soli, forse con le spalle meno coperte, ma indubbiamente più puliti
IL MARESCA NON SI TOCCA!
facebook: comitato pro maresca

Il Mattino: Finita l'occupazione dell'Aula Consiliare

Torre del Greco. Hanno lasciato la sala consiliare del Comune dopo una lunga giornata di mobilitazione e una notte trascorsa a dormire sul pavimento dell’aula al primo piano di palazzo Baronale, appoggiati su banchi e sedie. La decisione degli attivisti del comitato pro ospedale Maresca che mercoledì pomeriggio hanno occupato l’aula del consiglio comunale in segno di protesta a seguito del mancato incontro con il direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud Maurizio D’Amora e il sindaco Ciro Borriello è arrivata intorno alle 20e30, dopo una lunga assemblea pubblica a cui hanno preso parte giovani, mamme, rappresentati di comitati di quartiere e il cappellano dell’ospedale, padre Pucci. Una scelta che arriva dopo l’incontro fissato per questa mattina alle 9 al commissariato di via Marconi con il primo dirigente della polizia di Castellammare di Stabia Ferdinando Rossi, incaricato dal questore Luigi Merolla. Un appuntamento strappato dagli attivisti dopo la lettera inviata ieri mattina al prefetto di Napoli Andrea de Martino e grazie alla mediazione delle forze dell’ordine. Al Comune è intervenuto anche il vice questore aggiunto del commissariato di Torre del Greco Giuseppe De Bernardi che ha ascoltato le richieste degli attivisti. “Abbiamo chiesto un incontro urgente con il prefetto - hanno spiegato i rappresentanti del pro Maresca - perché non ci sentiamo più rappresentanti dalla nostra amministrazione, è tempo di affrontare e risolvere definitivamente la questione dell’ospedale. Ad oggi, nonostante le promesse e rassicurazioni avute dalle autorità regionali, locali e dalla dirigenza dell’Asl Na3Sud, la struttura di via Montedoro continua a permanere in uno stato di degrado e fatiscenza con grave pericolo per un’utenza di circa 300mila abitanti. La totale mancanza di dialogo con il sindaco è ingiustificabile”. Una delegazione di sette persone prenderà parte alla seduta del consiglio comunale questa mattina alle 9, convocata in sessione straordinaria e che poteva saltare a causa dell’occupazione dell’aula da parte dei cittadini. All’ordine del giorno due proposte di approvazione di altrettante delibere di giunta: la n. 696 del 09/11/2011, avente ad oggetto “Bilancio di previsione annuale e pluriennale 2011/2013 - 17. Variazione” e la n. 697 del 09/11/2011, relativa alla estinzione anticipata di 19 mutui in essere con la cassa Depositi e Prestiti. “Vogliamo chiarezza sul futuro del presidio - le richieste degli attivisti -. Vogliamo sapere i 90mila euro non spesi per la festa dei Quattro Altari e destinati all’ospedale dove sono finiti, perché non sono stati ancora utilizzati per l’acquisto di attrezzature per il pronto soccorso. La politica non è più credibile, non ci sentiamo tutelati”. Prende le distanze dal comitato il sindaco Ciro Borriello: “l’occupazione è stata pretestuosa, avevo dato la mia disponibilità ad incontrare il comitato e l’incontro con il direttore generale è fissato per mercoledì prossimo, da parte del manager c’è la volontà di spostare gli uffici della direzione da Castellammare a Torre del Greco”.  Antonella Losapio

COMUNICATO STAMPA

Comunicato stampa Comitato Pro Maresca

In data 24 novembre, dopo due giorni di occupazione, il Comitato Pro Maresca ha deciso di lasciare l’aula consiliare del Municipio di Torre del Greco, occupata il giorno precedente a causa del mancato incontro con il direttore dell’Asl Na3Sud Maurizio D’Amora ed il sindaco Ciro Borriello. Tale incontro era stato disdetto dagli stessi pochi minuti prima dell’ora prefissata. La decisione è scaturita da un’assemblea popolare a cui hanno preso parte diversi movimenti e comitati civici attivi sul territorio ed un centinaio di semplici cittadini, e nella quale si è discusso di una serie di problematiche urgenti riguardanti la nostra città. Unanime è stata l’insoddisfazione e l’insofferenza nei riguardi dell’attuale classe politica, ritenuta dagli astanti inadeguata, passiva e incapace di esprimere la reale volontà popolare.

Due sono stati in particolare i temi trattati: l’emergenza dell’ospedale Maresca e il progetto dell’impianto di trattamento dei rifiuti indifferenziati a Villa Inglese (presente anche il Comitato di quartiere di Leopardi che si batte contro la realizzazione dello stesso). Si è valutata l’utilità di continuare l’occupazione a oltranza o abbandonare il presidio, si è optato per questa seconda ipotesi in seguito:
-         all’ottenimento di un incontro preliminare con il Prefetto di Napoli Andrea De Martino, al quale verrà esposta la preoccupazione per la scellerata gestione politica della sanità pubblica che al momento priva circa trecentomila abitanti di un servizio sanitario efficiente;
-         alla concessione di un intervento diretto al consiglio comunale del 25 novembre di una delegazione del Comitato Pro Maresca.
Fino a quando non avremo delle certezze sulle sorti del nostro Ospedale, la nostra lotta continuerà.
IL MARESCA NON SI TOCCA!




face book: comitato pro maresca

mercoledì 23 novembre 2011

OCCUPATO IL CONSIGLIO COMUNALE

Comunicato stampa del Comitato Pro Maresca

Oggi 23 novembre il Comitato Pro-Maresca occupa l’aula consiliare del municipio di Torre del Greco.
L’occupazione segue il mancato incontro con il direttore generale dell’Asl Na3Sud e il sindaco Ciro Borriello. L’incontro era previsto per le ore 13 ed è stato revocato solo pochi minuti prima dello stesso quando diverse decine di persone tra cittadini e attivisti del comitato civico erano già pronti per avere chiarimenti sul futuro dell’ospedale torrese.
Sono ormai mesi che nessuno degli interlocutori competenti si assume la responsabilità di chiarificare a quale sorte è destinato il nosocomio Agostino Maresca.
L’ultimo atto legislativo ufficiale prevede che l’ospedale resti aperto con pesanti deficit fino al completamento della struttura di Boscotrecase, per poi essere trasformato in centro di riabilitazione e lungodegenza.
Il Comitato Pro-Maresca occuperà ad oltranza l’aula consiliare fino a quando i nostri interlocutori politici non forniranno risposte adeguate circa il potenziamento della rete delle emergenze e delle urgenze.
Il Comitato Pro-Maresca chiama a raccolta l’intera cittadinanza per lottare e difendere l’inalienabile diritto alla salute.

Comitato Pro Maresca
                                                                           Facebook: Comitato Pro Maresca

martedì 22 novembre 2011

A TUTTA LA CITTADINANZA


Ricordiamo a tutti i torresi e agli abitanti dei comuni limitrofi che domani mercoledì 23 novembre - alle ore 13 a Palazzo Baronale - il Direttore Generale dell'Asl Na3Sud Maurizio D'Amora (nella foto) incontrerà il Comitato Pro Maresca. Il faccia a faccia con il numero uno dell'azienda sanitaria con sede a Castellammare di Stabia è il frutto di un lungo e faticoso lavoro di pressione sulle istituzioni locali (sindaco Borriello in primis) e di sensibilizzazione nei confronti dei nostri concittadini, così come ha dimostrato il volantinaggio dello scorso fine settimana per le vie del centro storico. Un lavoro che comincia a travalicare anche i confini cittadini per congiungersi a quello portato avanti dagli altri movimenti di lotta per la sanità pubblica che, come dimostrato stamattina con il presidio presso l'ospedale Pascale, hanno bisogno di unità e compattezza per ribaltare e contrastare ogni tipo di 'politica dei tagli' che priva i cittadini dei propri diritti inviolabili.

NON DELEGARE, LOTTA!

lunedì 21 novembre 2011

Domani delegazione del Pro Maresca al Pascale e alle 18.00 assemblea al IV° Piano

Nell'assemblea di oggi all'ospedale Maresca il comitato ha deciso di mandare una propria delegazione domattina all'ospedale "Pascale" di Napoli, toccato dai tagli del "Piano Zuccatelli". E' previsto un presidio fuori la struttura di Rione Alto, un IRCCS specializzato nelle cure oncologiche, a cui andremo a portare la nostra solidarietà anche in vista di una possibile collaborazione nella lotta per la Sanità Pubblica. 
Dopo la mattinata napoletana si torna sull'ospedale di via Montedoro e alle 18.00 sarà tenuta un'assemblea preparatoria all'incontro di mercoledì 23 novembre con il direttore generale dell'Asl Napoli 3 sud Maurizio D'Amora. Da tale incontro dovrà uscire fuori quale sia il vero futuro del presidio di Torre del Greco.

Incontro del lunedì

Appuntamento alle ore 19.00 al IV piano. Da discutere l'eventuale partecipazione del Comitato Pro Maresca al presidio di domani mattina che si terrà all'Ospedale Pascale. Il post successivo spiega i motivi della protesta che animeranno il capoluogo partenopeo.
C'è poi da parlare dell'incontro di mercoledì a Palazzo Baronale con il Direttore Generale dell'Asl Na3Sud, Maurizio D'Amora.

GIU’ LE MANI DALLA RADIOTERAPIA DEL PASCALE. PRESIDIO FUORI L’ISTITUTO MARTEDI’ 22 ORE 11

PRESIDIO MARTEDì 22 NOVEMBRE ore 11.00
Ospedale Pascale – fermata Metro 1 “Rione Alto”
La Sanità in Campania è allo stremo. Ovunque chiudono ospedali e ambulatori, le condizioni igieniche e l’affollamento sono spaventosi, lunghissime le liste d’attesa. Ormai è chiaro che a ripianare il debito e a pagare la crisi dovranno essere i cittadini, quelli più in difficoltà: aumentano i ticket da 50 € (prima visita) e 25 € (seconda), e si introduce il “contributo di solidarietà” di 10 euro per i non-esenti e 5 per gli esenti (disoccupati e familiari sotto 800 € mensili, pensionati con il minimo, nucleo familiare sotto 1000 €), un “prelievo forzato” . Sempre più spesso i pazienti, per non dover interrompere la terapia a causa di chiusure improvvise e attese infinite, sono costretti a rivolgersi ai centri privati, i soli che dal collasso degli ospedali campani hanno tutto da guadagnare!
A Napoli la situazione dei servizi sanitari territoriali è insostenibile, e attraversa ogni quartiere, distretto, presidio. Medici e operatori andati in pensione non vengono sostituiti da nuovi assunti, per cui prestazioni e ricoveri si basano sul lavoro straordinario, i pazienti vengono sballottati da una struttura all’altra, gli operatori messi in mobilità e i lavoratori delle pulizie e lavanderia, quelli di ditte per la manutenzione in moltissime strutture non ricevono stipendi da mesi. L’utenza, esasperata, protesta contro la mancanza d’igiene in molti reparti (accade al Cardarelli, al Loreto Mare, al Vecchi Pellegrini), scende in strada per opporsi alla chiusura del pronto soccorso (Ospedale San Gennaro) o li occupa per la chiusura degli ambulatori (distretto 42).
La condizione più disperata la vivono le persone colpite da patologie tumorali, cresciute esponenzialmente nella nostra regione negli ultimi anni, grazie ad una politica sui rifiuti fatta di discariche, inceneritori e inquinamento. All’Istituto Nazionale per la cura dei tumori “Fondazione Pascale” da luglio scorso non si eseguono più terapie alle pazienti affette da tumori alla mammella, addirittura è di questi giorni la notizia dello smantellamento di quasi tutto il reparto di Radioterapia. Il motivo sarebbe il rinnovo dei macchinari, dichiarati obsoleti e addirittura pericolosi (ma fino a luglio né la dirigenza né gran parte dei rappresentanti sindacali si erano preoccupate dell’incolumità delle pazienti e degli operatori a quanto pare), senza dire in realtà quando e se riaprirà.
Alcuni dirigenti dell’Istituto, dopo le contestazioni, si sono convinti a tenere aperto almeno uno degli impianti di radioterapia destinati a chiudere. L’unico a opporsi è il direttore del dipartimento, Paolo Muto, che, da testimonianze di alcune pazienti, pare stia invitando a rivolgersi alle cliniche private. Un chiaro conflitto d’interesse, dato che il prof. Muto è socio di una catena di centri radioterapici sparsi in tutta la regione. Ai lavoratori se va bene, si chiede flessibilità, altrimenti resta il licenziamento.
I cittadini campani, che siano pazienti o lavoratori, hanno già sacrificato troppo della loro esistenza. Ora spetta ai veri responsabili “pagare le cure” per superare questa crisi, contratta dal mercato globale attraverso il virus del liberismo.
MARTEDì 22 NOVEMBRE
ore 11.00
Ospedale Pascale – fermata Metro 1 “Rione Alto”
Movimento di lotta per la Sanità Pubblica
cerca su facebook “piensa a salute”
LE NOSTRE VITE VALGONO PIU’
DEI LORO PROFITTIhttp://napoli.indymedia.org/2011/11/20/giu%E2%80%99-le-mani-dalla-radioterapia-del-pascale-presidio-fuori-listituto-martedi-22-ore-11/
GIU’ LE MANI DAI SERVIZI SANITARI PUBBLICI.

sabato 19 novembre 2011

«Rischi l'infezione, se vuoi operarti firma la liberatoria» e l'Asl decide di chiudere il Loreto Mare

NAPOLI - Sospese le attività ordinarie dell'ospedale Loreto Mare di Napoli: saranno garantite solo le attività di emergenza (i casi più gravi). La decisione è stata adottata da Mariella Corvino direttore sanitario del nosocomio, d'accordo col commissario dell'Asl Napoli 1 Scoppa. a causa del prolungarsi dello sciopero della ditta di pulizia che opera nella struttura sanitaria. Situazione esplosiva e intollerabile: come denunciato dal Corriere del Mezzogiorno, nel reparto rianimazione i medici sono arrivati a chiedere ad un paziente la firma su una liberatoria per il «rischio oggettivo aggiuntivo» a causa del degrado e delle potenziali infezioni. Al Loreto, dunque, verranno garantite solamente attività di emergenza e gli interventi operatori urgenti. Il provvedimento è stato adottato per tutelare i pazienti dai rischi igienico-sanitari che possono derivare dalla mancata pulizia degli ambienti, conseguenza dello sciopero a oltranza delle ditte di pulizia.
MARCIANO (PD) - «È evidente che le nostre denunce erano più che fondate: si faccia in fretta tutto ciò che è necessario per ristabilire le condizioni necessarie e urgenti per garantire l'incolumità del personale medico e i pazienti» dichiara Antonio Marciano, consigliere regionale del Pd, che due giorni fa ha presentato un'interrogazione urgente al governatore e commissario alla SanitàStefano Caldoro. commentando la sospensione delle attività ordinarie del Loreto Mare. «Caldoro non può continuare a sfuggire alle sue responsabilità chiudendosi in un silenzio grave almeno quanto quello che è accaduto al Loreto Mare e che sta investendo anche molti degli ospedali napoletani - ha proseguito - la Sanità campana è al collasso e lui, come in una vignetta di Altan, resta senza parole e non dice nulla. Se questo è il riformismo di cui parla il Presidente, mi pare sia un po' afono». «Ora - conclude Marciano - riferisca in aula sui risultati effettivi delle politiche adottate dal suo governo per la sanità regionale: la corresponsabilità alla quale spesso fa riferimento è un tema per noi sensibile ma, ribadiamo, si fonda sul reciproco rispetto, sulla capacità di ascolto e sulla serietà dei provvedimenti da adottare».
Alessandro Chetta

venerdì 18 novembre 2011

Fine settimana con presidio in strada

Approfittando della Zona Traffico Limitato, il Comitato Pro Maresca sarà presente questo fine settimana per le vie del centro cittadino. Troverete il nostro gazebo in Piazza Santa Croce, con gli attivisti che batteranno in lungo e in largo le strade a ridosso della Parrocchia (Via Salvator Noto, Via Roma, Via Diego Colamarino, Piazzetta) con opera di volantinaggio, informazione e sensibilizzazione sulla causa Maresca. Abbiamo cominciato lo scorso anno, e non intendiamo mollare la presa.
NON DELEGARE, PARTECIPA!

500 persone in corteo contro la chiusura del Pronto Soccorso al San Gennaro

Oggi 17 novembre un corteo di oltre 500 persone ha sfilato per le vie del quartiere Sanità contro la chiusura del Pronto soccorso dell’ospedale San Gennaro. Chiusura prevista per il 30 novembre dal provvedimento varato nel nuovo piano sanitario della Regione Campania.
Il corteo una volta immessosi in Corso Amedeo di Savoia ha effettuato diversi blocchi stradali opponendosi a gran voce alla chiusura del pronto soccorso, che rischia di lasciare oltre centomila persone senza un riferimento di primo soccorso in una situazione nella quale il diritto alla salute è già minacciato dalle precedenti chiusure del pronto soccorso dell’Ospedale Incurabili e di quello del Cto, lasciando così in funzione solo quello dell’ospedale Cardarelli , che già attualmente risulta ampliamente sovraffollato ed assolutamente insufficiente. Inoltre nel piano di riordino ospedaliero i servizi di pronto soccorso dell’Ospedale San Gennaro verrebbero accorpati all’utenza ed ai servizi del costruendo Ospedale del Mare di Ponticelli, che alla luce delle difficoltà burocratiche sarà fruibile alla cittadinanza in data da destinarsi…
Dal corteo sono partiti slogan che hanno chiesto una presa di posizione chiara da parte del Sindaco De Magistris e del Governatore Caldoro.
Non si può accettare che la crisi sia lasciata pagare alle fasce più deboli della cittadinanza, sottratti finanche del diritto a poter ricevere cure adeguate. La difesa dei beni comuni non può prescindere dalla tutela del diritto alla salute per tutti.
La manifestazione si è conclusa a Piazza San Vincenzo nel quartiere Sanità, lanciando diverse iniziative che proseguiranno nei prossimi giorni fino al 30 novembre data in cui è prevista la chiusura definitiva del pronto soccorso. Augurandoci che per quella data si giunga ad una soluzione positiva.
COMITATO POPOLARE CONTRO LA CHIUSURA DEL PRONTO SOCCORSO
LAB. OCC. INSURGENCIA