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martedì 10 luglio 2012

Caldoro ed il concetto di "Sanità virtuosa"


Dall'intervista rilasciata da Stefano Caldoro al Mattino di oggi: «Sulla sanità e sui trasporti siamo già ai minimi». Eppure, nonostante le mille difficoltà, soprattutto sulla tutela della salute «abbiarno fatto grandi passi in avanti»: «La spending review prevede un indice di 3,7 postiletto ogni mille abitanti. Noi siamo virtuosi perché siamo al momento a 3,6. Tale virtuosità vale anche per il deficit e la spesa farmaceutica. In quest'ultimo caso siamo tra le prime tre Regioni in Italia». Ci sono però problemi strutturali, osserva, che vanno risolti: «In questo senso è importante prevedere gli acquisti centralizzati per le forniture ospedaliere». Un percorso in parte già seguito dalla giunta campana con la nascita della centrale acquisti, affidata a Soresa. La sfida, secondo Caldoro, «è offrire una migliore sanità e quindi una maggiore qualità dei servizi ai cittadini. In questo senso c'è ancora tanto da fare. Il piano ospedaliero rappresenta tuttavia un passo importante. Bisogna comprendere che ciò che conta non è avere l'ospedale più vicino, bensì quello giusto». Ma l'obiettivo si allontana se sul territorio nazionale si registrano grandi disparità: «Ogni campano riceve dallo Stato 60 euro in meno rispetto ad altri cittadini - ricorda il governatore - Quindi in generale si deve per forza spendere meno perché ci sono meno risorse trasferite». 
La storia è sempre la stessa, giornalisti di regime lasciano farneticare questi signori su una presunta "virtuosità" della sanità campana, che secondo innumerevoli standard e statistiche è tra le più penose e peggio distribuite sul territorio. Così mentre Caldoro esalta i sanguinosi tagli che ha operato al Servizio Sanitario Regionale e riprende lo stucchevole leit motiv del "basta agli ospedali sotto casa", non esiste un'analisi seppur minima su ogni singolo decesso causato da questo processo che di razionalizzatore non ha proprio niente. 
Questi non sono politici, sono semplicemente ASSASSINI legalizzati

mercoledì 27 giugno 2012

Pazienza esaurita Vogliamo l'ospedale 12 Luglio corteo cittadino

Spesso in questi mesi si è discusso, anche con toni forti, riguardo l'opportunità di scendere nuovamente in piazza come a più riprese si era fatto durante questi due lunghi anni di mobilitazione. Un'opzione sempre valida, che ha alimentato anche un dialogo interno al comitato fervido e ricco di spunti interessanti, conclusosi con la decisione di aspettare che venisse attuata la delibera 830, ottenuta in seguito al forte sciopero del 12 luglio scorso, interagendo con il nuovo dg dell'Asl Na3 Maurizio D'Amora che, almeno a parole, si era dimostrato vicino alle nostre istanze. Di fronte allo stato vergognoso in cui versa il nostro presidio e alla mancata attuazione di neanche un minimo passaggio di tale delibera, ci sentiamo oltremodo indignati di fronte ai discorsi vuoti, alla logica dello scaricabarile istituzionale ed alla continua presa per il culo a cui stiamo prestando il fianco da ormai troppo tempo. 
Abbiamo deciso di scendere in piazza per riprendere la lotta dal basso, ricominciando dalla nostra città, da un territorio che deve dimostrare un'altra volta, ad un anno di distanza, che a questi giochetti del cazzo non ci sta e con la spinta di migliaia e migliaia di cittadini oltremodo incazzati 
PRETENDERE L'IMMEDIATA ESECUTIVITA' DELLA NORMA FIRMATA DALLO STESSO SUB COMMISSARIO MORLACCO.
NON VOGLIAMO CHIACCHIERE, PRETENDIAMO I 134 POSTI LETTO STABILITI NELLA DELIBERA ED UN PRONTO SOCCORSO FUNZIONANTE E FORNITO DELLE FIGURE PROFESSIONALI ADEGUATE (CARDIOLOGO E RIANIMATORE IN PRIMIS).
L'agitazione deve avere un seguito fattivo e questa volta non terminerà senza risultati tangibili.
Invitiamo tutta la cittadinanza attiva al concentramento che si terrà giovedì 12 luglio alle 09.00 a P.zza Luigi Palomba, per un corteo che si concluderà all'esterno del Palazzo Baronale con un'assemblea.

RIPRENDIAMO CIO' CHE E' NOSTRO
PERCHE' LA SALUTE E' UN DIRITTO 


domenica 24 giugno 2012

Volantinaggio nel fine settimana, il Comitato scende in piazza per riprendersi la salute


In questo fine settimana il Comitato Pro Maresca è nuovamente sceso in strada, all'angolo tra via Salvator Noto e Piazza Santa Croce per ribadire il proprio dissenso di fronte allo stato in cui versa l'ospedale cittadino e per informare la cittadinanza sulle strategie da prendere in vista dell'estate, esplosa caldissima in questi giorni.
Questo il testo del volantino distribuito per le vie del centro:

PRETENDIAMO SALUTE:
VOGLIAMO UN OSPEDALE FUNZIONANTE

A quasi un anno di distanza dalla grande manifestazione popolare della città di Torre del Greco, culminata con l'occupazione dell'autostrada A3 la situazione dell'ospedale Maresca non è migliorata, nonostante le continue rassicurazioni dell'Asl Napoli 3.
I tanto decantati 134 posti letto promessi con la delibera commissariale 830, firmata dal sub commissario Morlacco e ribadita a più  riprese dal direttore generale dell'Asl Maurizio D'Amora, sono rimasti sulla carta, mentre l'unico atto reale e visibile all'interno della struttura di Via Montedoro è costituito dal continuo impoverimento del personale medico e dalla fatiscenza dei locali.
Lo stesso Pronto Soccorso, con la mancanza di un servizio cardiologico h24 per l'intera settimana e con un personale esiguo, assume sempre più i contorni di una semplice guardia medica.
Con la stagione estiva ormai nel vivo, temperature elevate ed il rischio malori (specie per gli anziani ed i più piccoli) dietro l'angolo il Comitato Pro Maresca intende avvisare la popolazione sui pericoli a cui potrebbe incorrere recandosi al P.S. torrese per mali cardiaci e per tutto quanto concerne l'emergenza-urgenza sanitaria.
Questo non è un atto di resa bensì l'estremo tentativo di far aprire gli occhi alla cittadinanza su un'EMERGENZA gravissima come quella sanitaria che attanaglia il destino di circa 300mila abitanti dell'aria vesuviana.
Stanchi delle continue prese per il culo a cui siamo soggetti da un anno e più, abbiamo intenzione di denunciare lo stato inaccettabile del P.O. Maresca dinanzi alle autorità competenti (prefetto e procura della Repubblica), non certo perché ambiamo ad una sua prossima chiusura, ma per accelerare un processo di assunzione di responsabilità verso quei soggetti che hanno distrutto il diritto alla salute e continuano a divertirsi con la solita prassi dello scaricabarile istituzionale, dal quale dipende la vita e la morte dei cittadini.

Riteniamo altresì fondamentale invitare la popolazione restare in allerta in vista di una prossima mobilitazione per le strade di Torre del Greco, che sia forte come quella dello scorso luglio e possa arrivare con la spinta della piazza laddove non sono giunte le istituzioni preposte, troppo impegnate a difendere interessi che poco hanno a che vedere con quelli dei cittadini torresi.

IL MARESCA NON SI TOCCA
LO DIFENDEREMO CON LA LOTTA

Comitato Pro Maresca
facebook: comitato pro maresca

Lunedì 25 giugno assemblea di comitato al IV° piano

Lunedì 25 giugno ci incontriamo al IV° piano dell'ospedale Maresca per un'assemblea che sia preparatoria alla strategia  per questa calda estate torrese. Abbiamo bisogno dell'ospedale, oggi più che mai e non possiamo aspettare che ci venga concesso ma conquistarlo con la lotta.
Appuntamento alle 19 per tutti i cittadini dell'area vesuviana interessati alle sorti della propria salute.

venerdì 22 giugno 2012

Venerdì 22 giugno ore 19.00 assemblea di comitato al IV° Piano occupato


Stasera con l'ausilio della frescura di Via Montedoro alle 19,00 c'è assemblea all'ospedale Maresca. Per decidere come portare avanti la lotta per salvare questo dannato ospedale e capire come cazzo organizzarci in questa calda estate torrese.

mercoledì 13 giugno 2012

Venerdì 15/6 Assemblea di comitato al IV° Piano occupato

Per venire incontro alla voglia di assistere al match dell'Italia di giovedì 14 giugno l'assemblea settimanale di comitato viene spostata al giorno seguente alle 18,30. Sarà un'occasione importante per capire come affrontare l'estate che sta arrivando e scegliere la posizione che assumerà il comitato all'interno di questa vertenza che assume ogni giorno contorni diversi dal precedente. Con il recondito timore che l'estate possa essere sfruttata dagli organi decisionali per chiudere reparti e ridurre il personale del P.O. di Torre del Greco. Per questa ed altre ragioni è richiesta la presenza di tutte le anime che compongono il composito mosaico del comitato Pro Maresca venerdì 15 giugno al IV° piano occupato dell'ospedale cittadino.

lunedì 7 maggio 2012

Martedì 8 maggio appuntamento al IV° piano occupato

Giovedì 10 maggio appuntamento all'Asl di Castellammare per incontrare nuovamente il direttore generale Maurizio D'Amora e cominciare a ragionare seriamente sul futuro degli Ospedali Riuniti del Golfo Vesuviano prima che inizi l'estate. 
L'occasione può essere adeguatamente sfruttata se verrà preparata con tutte le forze vive che sentono sulla propria pelle il dramma della Sanità a Torre del Greco (e non solo), a tal pro il Comitato intende riunirsi martedì  8 maggio insieme al personale medico e paramedico del P.O. Maresca, i rappresentanti sindacali e tutti i membri che da due anni si dannano l'anima per la struttura di Via Montedoro e per il diritto fondamentale alla tutela della salute che vi è sotteso.
Venite in tanti e venite con delle idee da condividere con una comunità in lotta, è il solo modo che conosciamo per resistere.

giovedì 12 aprile 2012

Resoconto dell'incontro col dg dell'ASL Na3Sud del 12 aprile

Stamane il dg D'Amora ha "rassicurato" il comitato su una serie di punti:

- I lavori di ristrutturazione del reparto di gastroenterologia (che sarà finalmente staccato da medicina interna) avverranno dopo una gara d'appalto europea, iniziando dopo l'estate.

- I fondi per i restanti lavori, potenziamento del P.S. con personale qualificato e apertura di 134 posti letto ci sono e partiranno a breve.

- Verrà stilato un protocollo ufficiale che regolamenti la gestione delle emergenze tra i presidi di Bosco e Torre del Greco da trasmettere al direttore sanitario ed ai primari dei reparti.

- Non esiste alcun margine di trattativa sulla presenza di un cardiologo in sede al Maresca.

- Con tutta probabilità la sede dell'ASL sarà trasferita a Torre del Greco (Bottazzi).

Questo è quanto

martedì 10 aprile 2012

Giovedì 12 aprile il Comitato incontra il Direttore D'Amora

L’imbarazzante situazione sanitaria che avvolge l’intera regione Campania continua a mietere vittime. Dopo i clamorosi fatti del Fatebenefratelli, anche a Torre del Greco l’ennesimo caso di quella che potremmo definire una ‘mala sanità di Stato’ che non ha oramai più scusanti ed è tutta imputabile alle politiche di ‘austerity’ e, più in generale, ai tagli indiscriminati di servizi essenziali per la tutela della salute pubblica (vedi l’ospedale Maresca). Se a Napoli è accaduto che una donna ha atteso sei ore l’arrivo di un radiologo prima di morire, a Torre del Greco un uomo è morto per problemi cardiologici in un ospedale, qual è il Maresca, che oramai non eroga più alcun tipo di servizio cardiologico. Non essendo l’ospedale torrese munito di cardiologo e di servizi annessi, è stato necessario inviare tramite fax il tracciato cardiologico ai medici di Boscotrecase. La Telemedicina è ormai prassi consolidata qui al Maresca, e pensare che la vita di qualcuno possa essere appesa al filo di un fax veramente fa rabbrividire. Da tempo rivendichiamo la presenza in sede di un cardiologo, quanto accaduto la scorsa mattina non è il primo caso di decessi legati ad inefficiente assistenza cardiologica. La gravità della situazione verrà esposta giovedì 12 aprile al Direttore Generale dell’Asl Na3Sud Maurizio D’Amora, che dopo tantissime promesse speriamo potrà darci qualche risposta seria.

L'USI esprime solidarietà al Pro Maresca

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato di solidarietà da parte dell'Unione Sindacale Italiana (comparto sanità) sulla grave emergenza sanitaria che vive il territorio torrese e più in generale l'intera fascia costiera.

"La Federazione nazionale USI – AIT sanità, appresa la notizia della rivolta popolare dell’area vesuviana, esprime la più totale solidarietà ed il più totale appoggio e sostegno alla lotta del comitato Pro Maresca e dei cittadini in difesa dell’ospedale Agostino Maresca di Torre del Greco.

L’occupazione del consiglio comunale da parte degli attivisti del comitato e dei cittadini, di fronte al mancato incontro con il sindaco di Torre del greco e con il direttore generale della ASL Napoli 3, crediamo sia stata la risposta più efficace di fronte all’indifferenza delle istituzioni verso il diritto alla salute di cui ogni cittadino dovrebbe usufruire. Troppo spesso viene dimenticato che quando si parla di tagli alla sanità no ci si riferisce soltanto al taglio di personale, di posti letto, di finanziamenti e di incentivazioni, ma anche e soprattutto alla totale chiusura di distretti e di presidi ospedalieri, i quali sono indispensabili per i cittadini. Abbiamo molti casi in tutto il territorio nazionale di queste vergognose nefandezze.

Il Comitato civico Pro Maresca chiama a raccolta l’intera cittadinanza per lottare e difendere l’inalienabile diritto alla salute e lotteranno ad oltranza fino a quando non verrà rispettato l’articolo 32 della costituzione, proponendosi come obiettivo primario il diritto di 300.000 cittadini ad usufruire di un ospedale efficiente.

Come USI sanità ci impegneremo ad estendere ed a rendere visibile in tutte le realtà dove siamo presenti la lotta portata avanti dai cittadini dell’area vesuviana".

Per l’USI – AIT sanità

Corrado Lusi

sabato 31 marzo 2012

Asl Na3Sud, Giuseppe Russo nominato Direttore Sanitario

Giuseppe Russo, medico, 47 anni, specializzato in otorinolaringoiatria ed igiene, affiancherà il Direttore Generale Maurizio D'Amora.

Un nuovo e decisivo passo verso il completo recupero della gestione ordinaria di una delle più grandi aziende sanitarie italiane.
Il direttore sanitario nominato ieri dal direttore generale Maurizio D'Amora si chiama Giuseppe Russo, ha 47 anni, è nato a Volla in provincia di Napoli, è un medico con una doppia specializzazione in otorinolaringoiatria e igiene e medicina preventiva e viene dall'Asl Napoli 1 Centro dove ricopre la carica di direttore del servizio ispettivo centrale.
"Si tratta - spiega il direttore generale Asl Napoli 3 Sud Maurizio D'Amora - di una personalità
che ha maturato una profonda conoscenza del sistema sanitario regionale ed in possesso di una grande esperienza nel campo dell'assistenza ospedaliera e territoriale. La scelta di affidare un incarico fiduciario così delicato al dottor Russo, grazie al possesso di quei requisiti necessari alla gestione di un'azienda grande e complessa come la Napoli 3 Sud".
Tra i tanti incarichi ricoperti in carriera dal neo direttore, la direzione sanitaria di presidi ospedalieri come l'Annunziata, il San Giovanni Bosco, il Cto, il Pellegrini di Napoli, il Capilupi di Capri, commissario della Croce Rossa di Castellammare di Stabia e vicecommissario regionale campano. 


Sanità campana, sbloccati 300 milioni di euro

E' di poche ore fa la notizia secondo la quale sarebbero stati sbloccati 300milioni di euro destinati alla sanità campana.
Una notizia che aprirebbe consistenti margini di ottimismo (la nostra esperienza di lotta ci insegna che il condizionale è d'obbligo) per l'attivazione presso il P.O. Maresca di Torre del Greco dei 134 posti letto 'promessi' da Maurizio D'Amora - Direttore Generale dell'Asl Na3Sud - e per i quali sono necessari circa 11 milioni di euro.

Di seguito postiamo un breve articolo tratto da www.regioni.it
Sanità Campania: ALTRO 'SI' A REGIONE CAMPANIA PER SBLOCCO 300 MILIONI
Il tavolo tecnico dei Ministero dell’Economia e della Salute, cosiddetto <Tavolo Massicci>, preso atto degli adempimenti relativi al piano di rientro della Regione Campania e della struttura commissariale, ha autorizzato lo sblocco di ulteriori 300 milioni.
Il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ha espresso grande soddisfazione.
"E’ – ha detto Caldoro – un’ altra promozione a pieni voti. Siamo sulla buona strada ma non dobbiamo abbassare la guardia e continuare così come stiamo facendo"

domenica 25 marzo 2012

ASSEMBLEA ORGANIZZATIVA LUNEDI 26 MARZO

DOMANI LUNEDI 26 MARZO ALLE ORE 18:00 RIUNIONE ORGANIZZATIVA AL 4° PIANO OCCUPATO DEL MARESCA.

O.D.G. ORGANIZZAZIONE DELL'ASSEMBLEA TERRITORIALE DI GIOVEDI 29.

TUTTI SONO INVITATI A PARTECIPARE, PUNTUALI E MOTIVATI.

venerdì 23 marzo 2012

Cardarelli, il pm ordina: "Via le barelle entro 2 giorni"

La Procura: togliere le lettighe dall'astanteria. E intanto in ospedale si registra una stretta sulla intramoenia, cancellato il reparto del primario Iannelli

di GIUSEPPE DEL BELLO
Entro due giorni dovranno essere tolte le barelle dall’astanteria del pronto soccorso del Cardarelli. Dopo il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dai pm Giovanni Corona e Fabiana Magnetta con i carabinieri del Nas e personale dell’Asl, la Procura ha indirizzato al direttore sanitario di presidio le prime prescrizioni. Si comincia dall’astanteria. L’ospedale può chiedere una proroga del termine, ma se non saranno rispettate le prescrizioni, il reparto potrebbe essere sequestrato.

Nel frattempo la frusta del manager colpisce l’intramoenia, accorpa le ortopedie, cancella il reparto di Paolo Iannelli. Sono le ultime decisioni adottate da Rocco Granata, direttore generale del Cardarelli. Con ordine. È rimasta sul web solo poche ore la delibera che detta regole più rigide per l’attività intramuraria poi, di punto in bianco, è sparita.

Tolta dagli stessi vertici che ne avevano disposto la pubblicazione. Il documento, in 20 pagine, non solo sintetizza le nuove modalità (tutte interne al presidio) ma riporta il lungo elenco di camici bianchi che nel 2011 hanno svolto attività libero professionale col bollettario dell’ospedale. Un’attività che, per carenza di spazi, sono stati costretti a svolgere nel proprio studio privato, lontano da qualsiasi forma di controllo da parte dell’ospedale che avrebbe potuto individuare chi elude il fisco. In quell’elenco compaiono firme eccellenti della sanità napoletana che avrebbero indotto il manager a
tornare sui suoi passi evitando una lunga permanenza dei nomi sul sito dell’azienda. Nella delibera che ha già fatto mugugnare molti specialisti sono riportati i nomi e a fianco il numero (registrato dal bollettari) delle visite effettuate.

Ebbene, a fronte di medici virtuosi che hanno dichiarato (e consegnato ricevuta dell’ospedale ai singoli pazienti) un elevato numero di prestazioni, ce ne sono tantissimi al di sotto di quota 100. Significa che molti — sulla carta, ovviamente — hanno effettuato meno di 100 visite in un anno. Granata ha ritenuto di ritirare il bollettario ai dirigenti che hanno staccato meno di 100 ricevute, consentendo loro, da subito, di visitare in ambiente ospedaliero. In cima alla lista, con 843 prestazioni effettuate figura il ginecologo Giuseppe Albano, seguito a ruota (785 visite) dall’urologo Paolo Fedelini, dal ginecologo Ernesto Cimmino (785) e dal collega primario Alberto Masala che ha emesso fattura per 636 pazienti. Ma, se si escludono i primi 71 medici sopra la soglia limite di 100, ne rimangono ben 212 il cui bollettario ha registrato un numero esiguo di prestazioni. 40 nomi sono nel range compreso tra le 15 (Dario D’Angelo del Centro ustioni ed Enzo Facciuto della Chirurgia Maxillo-facciale) e le 7 prestazioni, dall’otorino Pietro Foglia all’internista Domenico Serino.

Altrettanti sono gli sfortunati medici che annoverano tra i 3 e i due pazienti all’anno: Mariano Carafa, Giovanna Carrillo e Romolo Villani. Ma addirittura una decina di medici ha accolto nel loro studio (secondo il bollettario personale) due pazienti all’anno. E, in 19 casi hanno visitato un solo malato.
È accaduto, ad esempio, al cardiologo Sergio Amato, al chirurgo plastico Domenico Della Corte e all’anestesista Stefania Perna. Nella lista dei dottori con pochi clienti figurano primari di fama come i chirurghi Maurizio De Palma (24 visite), Guido De Sena con 27, Carmine Andropoli a quota 9 e il primario di Fisiopatologia epatica Giovanni Di Costanzo con un solo paziente visitato nel 2011. «Non ho dubbi sulla veridicità dei dati, ma l’azienda si adoperi per adeguare subito gli spazi interni», osserva il responsabile Anaao, Franco Verde, «oggi la palazzina M è libera e il padiglione A pure. Ma è singolare la pubblicazione sul portale, tanto che ho chiesto alla segreteria nazionale se ci non ci siano gli estremi di violazione della privacy». Negli obbiettivi della direzione generale c’è la decisione di partire con la vera intramoenia, da garantire all’interno del presidio, entro il 30 giugno, limite imposto dal governo in tutta Italia.

Intanto, in attesa del corso della giustizia, il manager ha accorpato i 52 posti letto delle tre Ortopedie, inserendoli in due unici reparti affidati ai primari Gaetano Romano e Mario Misasi. «È un provvedimento che rispetta il piano attuativo deciso da tempo», precisa Granata, «quindi da non mettere in relazione alla vicenda Iannelli». Per il primario in carcere l’azienda ha disposto la sospensione dall’incarico e il deferimento al Consiglio di disciplina.

 http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/03/23/news/il_diktat_della_procura_al_cardarelli_ss-32052148/

martedì 20 marzo 2012

Giorgio Gaber - Non insegnate ai bambini

...consigli per una vita dignitosa ed utile per tutti..


Non insegnate ai bambini 
non insegnate la vostra morale 
è così stanca e malata 
potrebbe far male 
forse una grave imprudenza 
è lasciarli in balia di una falsa coscienza. 

Non elogiate il pensiero 
che è sempre più raro 
non indicate per loro 
una via conosciuta 
ma se proprio volete 
insegnate soltanto la magia della vita. 

Giro giro tondo cambia il mondo. 

Non insegnate ai bambini 
non divulgate illusioni sociali 
non gli riempite il futuro 
di vecchi ideali 
l'unica cosa sicura è tenerli lontano 
dalla nostra cultura. 

Non esaltate il talento 
che è sempre più spento 
non li avviate al bel canto, al teatro 
alla danza 
ma se proprio volete 
raccontategli il sogno di 
un'antica speranza. 

Non insegnate ai bambini 
ma coltivate voi stessi il cuore e la mente 
stategli sempre vicini 
date fiducia all'amore il resto è niente. 

Giro giro tondo cambia il mondo. 
Giro giro tondo cambia il mondo.

Ospedale S.Gennaro, ascensore precipita: "Colpa dei tagli alla manutenzione"

Lievemente ferite tre persone. E' il secondo caso in pochi giorni che accade in città. La causa: un cavo allentato. Polemico il comitato del quartiere Sanità: "Tragedia sfiorata, ma annunciata"

Un cavo consumato a causa della scarsa manutenzione. Potrebbe essere questa la causa dell'incidente avvenuto stamani all'ospedale San Gennaro di Napoli dove un'ascensore è precipitato dal secondo piano della divisione di Otorinolaringoiatria al piano terra. Lievemente ferite le tre persone che si trovavano all'interno della cabina. Si tratta di una donna, di 44 anni, e due uomini, 50 e 63 anni. La prima, che sembrava versare in condizioni più preoccupanti, trasportata al Cardarelli, è stata medicata per policontusioni e giudicata guaribile in 10 giorni, poi dimessa. Gli altri due contusi, invece, stati curati nello stesso San Gennaro per trauma cranico, dichiarati guaribili in cinque giorni e dimessi. Sul posto sono immediatamente intervenuti polizia e vigili del fuoco che hanno effettuato un sopralluogo nel popoloso nosocomio del Rione Sanità dove da poco era scattata l'emergenza.
L'incidente è avvenuto a distanza di pochi giorni da uno analogo, avvenuto nell'agenzia di una banca di via Santa Brigida, con cinque persone ferite. Le tre vittime di oggi erano diretti al secondo piano, al reparto Otorinolaringoiatra, per essere sottoposti a visita, quando all'improvviso, dopo essersi bloccato, l'ascensore è precipitato velocemente. Giunto all'altezza del seminterrato, però, per fortuna, è entrato in azione il sistema autofrenante. Scattato l'allarme, i tre pazienti sono stati immediatamente soccorsi.
Una tragedia sfiorata, ma annunciata denuncia il Comitato del quartiere Sanità. "Avevamo ragione purtroppo. La tragedia sfiorata con l'ascensore dell'ospedale San Gennaro non è affatto una casualità, ma il frutto dei tagli, di anni di disinvestimento e di assenza di manutenzione". Il comitato, qualche mese fa, è stato protagonista di occupazioni e proteste particolarmente animate affinchè rientrasse la decisione del Commissario straordinario dell'Asl Napoli 1 Centro, Maurizio Scoppa, di chiudere il pronto soccorso del presidio.
"L'ospedale ha ascensori vecchissimi - spiegano i residenti del quartiere - e la struttura è in condizioni semplicemente indegne. E' quello che abbiamo sempre denunciato opponendoci allo smantellamento del pronto soccorso dell'ospedale con manifestazioni, occupazioni e sit-in rimasti inascoltati, forse perché provenienti da un quartiere popolare e non da un'area ricca e borghese della città. Dove sono ora le promesse del generale Scoppa - domandano polemicamente - Per far digerire la scomparsa del pronto soccorso promise che quello era il sacrificio necessario per investire sul resto dell'ospedale. Ma era una penosa menzogna perché si tratta solo di un primo passo verso il completo abbandono della struttura. Un programma a cui continueremo a opporci" concludono dal comitato.

lunedì 19 marzo 2012

Le immagini di Presa Diretta all'ospedale Maresca

Una puntata incentrata sulla crisi di Grecia e Portogallo, intitolata appunto "Default", allargatisi poi in un'appendice sulla situazione della martoriata sanità campana, presa come esempio maggiormente prossimo agli illustri e decadenti colleghi europei. Le misure della Trojka europea si sono abbattute con la loro furia dapprima sul popolo lusitano ed oggi arrivano sino ad Atene, lasciando intorno al loro passaggio solo macerie sociali in un'Europa dove Welfare State è diventata solo una sigla svuotata di ogni significato. Se i prossimi saremo noi non è una cosa poi tanto scontata, certo vedendo le immagini delle telecamere di Presa Diretta, almeno noi campani sembriamo spacciati. Lo spazio dedicato all'ospedale Maresca e alla storia del suo comitato in lotta da due anni è ovviamente minimo rispetto ai tanti temi trattati nel programma di Iacona, ma rappresenta comunque un motivo d'orgoglio ed il coronamento, almeno mediatico, di tanti sacrifici. 
Continuiamo dritti per la nostra strada, fino a quando non otterremo ciò che ci spetta

IL MARESCA NON SI TOCCA!
Ecco il link con la puntata di Presa Diretta del 18/3/2012:
Ed ecco il link sulla parte sanitaria della trasmissione di Iacona:

mercoledì 14 marzo 2012

Venerdì 16 marzo "Aperitivo Sociale" al Maresca

Venerdì 16 marzo alle 19.00 andrà di scena un aperitivo sociale al IV° Piano occupato dell'ospedale Maresca di Torre del Greco. L'aggregazione sociale è importante anche in un contesto di lotta come quello venutosi a creare nel nostro presidio ospedaliero. 
Riappropriamoci degli spazi, ovunque ed in tutti i modi.

Comunicato presidio al Pascale contro Caldoro,Balduzzi e Calabrò

Oggi 13 marzo all’istituto oncologico Pascale di Napoli, con la partecipazione, tra gli altri, del ministro della Repubblica Balduzzi e del presidente della regione Campania Caldoro (nonché commissario alla sanità), si è tenuta una conferenza sulla prevenzione oncologica e sul piano di rientro sanitario regionale. 
Il Movimento in lotta per la salute Pubblica non ha perso l’occasione per manifestare il proprio dissenso nei confronti della gestione del sistema sanitario regionale, alla luce dei numerosi aspetti contraddittori che  caratterizzano l’amministrazione locale e nazionale dell’assistenza sanitaria e la tutela della salute pubblica: la
recente chiusura del reparto di radioterapia delle neoplasie mammarie del Pascale e di numerosi pronto soccorso in zone nevralgiche della città, la costante violenza perpetrata ai danni del territorio e delle
persone attraverso la malsana gestione del ciclo dei rifiuti e delle discariche, come la recente tentata apertura della cava del Castagnaro. Proprio in quest’ultimo caso è evidente l’intimo rapporto tra politica, stato e camorra, invariato anche con l’avvicendarsi del nuovo governo nazionale e del neo ministro dell’ambiente Clini. Durante il convegno l’intervento del direttore Generale Agenas, Fulvio Maiorano, illustrando le politiche dell’agenzia e parlando di strutture sanitarie e riordino sui territori, senza mezze misure, ha dichiarato che l’agenzia sta preparando un programma in rete dove verranno illustrate tutte le aziende sanitarie del paese e a cui potranno accedere, con la dovuta password, solo i direttori degli istituti. Questo è l’unico modo, secondo Maiorano, per salvarsi la faccia e non essere seccati da nessuno in quanto,essendo discorsi troppo tecnici,né giornalisti né cittadini possono capirci nulla. E come se non bastasse ha voluto congratularsi con la Regione Campania in quanto è una delle regioni più felici di collaborare al “riassetto”( leggi smantellamento) del sistema sanitario. All’esterno dell’ospedale, ad “attenderci” e a “difendere” i colpevoli della distruzione del diritto alla salute, un ingentissimo spiegamento di forze dell’ordine, guidato da un “elegante” capo che ha schernito i
manifestanti alzando il dito medio, cosa comune di questi tempi e già vista in altre occasioni in cui i cittadini tentano di manifestare il proprio dissenso, ci ha impedito  l’accesso alla conferenza, attraverso minacce di arresto, identificazioni, insulti e ingiurie.

Ma il nostro obiettivo di svolgere attività di informazione all’esterno dell’ospedale e di proporre quesiti concreti sulla futura gestione del piano regionale sanitario non è stato fermato da alcuna intimidazione e come Movimento in lotta per la Salute Pubblica abbiamo riscosso il consenso ed il sostegno da parte del personale ospedaliero e dei passanti.
Il Movimento in lotta per la Salute Pubblica pretende una salute pubblica accessibile, gratuita e di qualità: è un nostro diritto! Repressione e camorra non ci fermeranno!

                                            Movimento in Lotta per la Salute Pubblica

giovedì 8 marzo 2012

Avviso alla cittadinanza

Si avvisano i cittadini di Torre del Greco, Ercolano e comuni limitrofi che presso l'ospedale Agostino Maresca (IV piano vecchio padiglione) si effettuano visite pediatriche specialistiche previa prenotazione al CUP dal lunedì al venerdì dalle ore 9 - 12. Sono attivi i seguenti ambulatori:
  • Allergologia
  • Auxologia
  • Nefrologia
  • Neonatologia

lunedì 5 marzo 2012

Il 7 Marzo saremo presenti con un gazebo informativo al Maresca

Il mattino di mercoledì 7 marzo il Comitato Pro Maresca scende dal IV° piano occupato per dare vita ad un gazebo informativo in occasione della "2 giorni" di visite senologiche gratuite da tenersi nel PO di Torre del Greco. Sarà una buona occasione per informare le donne che accorreranno all'ospedale per sottoporsi alle visite e tutti i pazienti del plesso di Via Montedoro della situazione attuale della vertenza ospedaliera. E' prevista anche la partecipazione del Dg dell'Asl Na3 sud Maurizio D'Amora con una conferenza stampa dedicata all'evento.

giovedì 1 marzo 2012

Ospedale Maresca: visite al seno gratis per tutte le donne, il prossimo 7 e 8 marzo

Visite al seno gratis per tutte le donne, il prossimo 7 e 8 marzo. L'appuntamento con la prevenzione è all'ospedale Maresca di Torre del Greco. Una struttura su cui sta per calare la scure del piano di riassetto della rete ospedaliera della Regione Campania, ma che grazie all'impegno e alla dedizione di alcuni medici, continua a pieno ritmo l'attivita', non solo ordinaria, ma straordinaria. Come le due giornate di prevenzione, organizzate all'inizio del prossimo mese. In quell'occasione, presso il Servizio di Oncologia dell'ospedale di Torre del Greco, verranno effettuate visite senologiche gratuite, previa prenotazione telefonica al numero 0818490415 (dalle 9 alle 13). Questo appuntamento sara' anche l'occasione per informare la stampa, e non solo, sulle sorti future della struttura che da tempo vive un momento critico di stasi, in attesa della riconversione prevista dal piano di rientro regionale. A parlarne, il giorno 7, sara' il Direttore Generale, Maurizio D'Amora. E approfittando delle more della riconversione, il dirigente sanitario responsabile del servizio di Oncologia, la dottoressa Cettina Romano, Servizio dove vengono curati tutti i tumori solidi in regime di Day-hospital, ha proposto e ottenuto, in accordo con il Direttore Sanitario, Nicola Vitiello, il ripristino funzionale di alcune apparecchiature che da tempo giacevano inutilizzate. 
Tra queste un ecografo, che sara' a disposizione del servizio di oncologia, per la diagnostica senologica e ginecologico-ostetrica con grande soddisfazione delle donne torresi che potranno ritrovare nel loro ospedale un punto di riferimento per la diagnosi e la cura delle malattie della sfera genitale femminile, con possibilita' di risposta di eventuali esami citologici, in giornata stessa, grazie all'efficienza della Divisione di anatomia patologica diretta da Anna Maria Salvati. A custodire le apparecchiature, per evitare il loro trasferimento presso altro presidio, ci aveva pensato il Comitato pro-Maresca, che si oppone al piano di razionalizzazione sanitaria regionale per "difendere il diritto di 300 mila cittadini a usufruire di un ospedale efficiente".
  Sempre nell'ottica di valorizzare le risorse strumentali, l'attenzione del Direttore Generale e la disponibilita' del primario radiologo, Mario Violini, consentiranno l'implementazione di un servizio di mammografia, utilizzando anche in questo caso un mammografo nuovo, da tempo acquisito e mai utilizzato. Pochi esempi, ma significativi, di come l'ospedale si stia dando da fare per ottimizzare i costi attraverso la prevenzione e la diagnosi precoce e che rappresentano un risparmio economico notevole. Cosi' come e' inquantificabile l'impegno e la dedizione delle 16 volontarie della C.R.I di Torre del Greco. Hanno seguito un corso specifico di psico-oncologia, e da 5 anni, almeno 2-3 volte alla settimana si occupano di assistere gli ammalati del reparto della dottoressa Romano.

Fonte: AGI

giovedì 23 febbraio 2012

"La Repubblica: Emergenza barelle al Cardarelli", ma vi siete chiesti il perchè?

Riportiamo un articolo apparso sul sito di Repubblica, giornale di punta del "progressismo made in Italy", che narra le vicissitudini legate all'ospedale Cardarelli di Napoli. Non certo con solerzia anche il giornale di De Benedetti ha scoperto l'emergenza barelle del maggiore nosocomio del Sud Italia, letteralmente assediato da malati alla disperata ricerca di un allettamento, rinunciando spesso al rispetto della propria dignità.
Una situazione nota e che noi del comitato Pro Maresca denunciamo da 2 anni e mezzo senza essere stati calcolati più di tanto dai media se non in seguito a manifestazioni ed atti di forza, unico modo per essere ascoltati in questo paese.
Sarebbe bello se la giornalista Stella Cervasio continuasse la sua inchiesta sulla Sanità interagendo anche col nostro comitato e coi movimenti che stanno sorgendo in difesa del diritto alla salute in Campania, primo su tutti il Coordinamento regionale Salute.

Di seguito riportiamo l'articolo tratto da Repubblica.it:

A Roma è stata una clamorosa sorpresa. A Napoli ci hanno fatto l'abitudine. Tanto che al Cardarelli è nato un "reparto barelle". Le stanze dell'ex Oncologia sono state adibite dal direttore generale dell'azienda ospedaliera Granata a "Osservazione breve intensiva 2". Ha fatto comprare barelle speciali, con il materasso più alto e dalla scorsa settimana ha aperto per tre mesi al secondo piano del padiglione C un reparto con 8 medici e 15 infermieri. 
Una vicenda sulla quale si sono inevitabilmente accesi i fari della magistratura inquirente: è stato aperto un fascicolo dalla Procura della Repubblica di Napoli. 

Il concetto potrebbe essere quello del temporary shop. Ma niente a Napoli è più definitivo del momentaneo. Perciò anche le barelle, che poi barelle non sono, perché non poggiano in terra e non vengono sottratte alle ambulanze, sono diventate permanenti ed effettive. Ospedale Cardarelli, secondo piano del padiglione C, ex reparto di Oncologia. Stanze disponibili: perché non metterci dei letti, visto che per la mancanza di brande anche in Osservazione breve intensiva e al quarto piano del Dea, il Dipartimento di emergenza accettazione, nell'anticamera della Medicina d'urgenza, ci sono più di 30 barelle all'ingresso e lungo mezzo corridoio? Ma no. Niente di meglio per trasformare in definitivo 
il precario, tutto ciò che è passeggero in stabile. A 24 ore dal blitz del senatore Ignazio Marino al Policlinico Umberto I che ha svelato una verità scioccante per la Capitale, ma ingoiata per anni come un boccone amaro a Napoli, capitiamo in questo "reparto". 
Qui, in ogni stanza, a volte camminano su ruote a volte stanno ferme cinque o sei barelle occupate da pazienti in attesa, come Godot, per un tempo indefinito. È il reparto barelle provvisorio che resterà aperto tre mesi. Ma dire che qui medici e infermieri non lavorano bene sarebbe una bugia. Infatti anche dai parenti dei malati, il precariato del paziente, il suo stare oggi qui domani là, è comunemente accettato. E di buon grado. Tanto è vero che in questo reparto "temporary" si entra con difficoltà e regna un certo ordine, anche se quelli che vediamo in giro sono barelle, non letti. Proviamo in un'altra postazione di, come dire, cuccette vaganti. Al quarto piano del Dea il visitatore entra anche se non vuole e i malati non può non vederli, anche se è di passaggio. 

Perché i primi due letti gli appaiono a destra e a sinistra, quando si aprono le porte dell'ascensore. Uno distratto si spaventa. C'è un'anziana che si lamenta sottovoce, la flebo di soluzione fisiologica e di Gelofusine attaccata a una mano bianchissima: un farmaco che si usa come sostituto del plasma in caso di emorragia interna o perdita d'acqua per una forma di diabete.

Intorno, quattro parenti, due li manda via la guardia giurata. Su un'altra barella c'è un signore sessantenne coperto con il suo giubbotto e la giacca della moglie: "Siamo qui da mezz'ora, aspettiamo i risultati delle analisi". 

"Quest'ospedale ha un bacino d'utenza troppo vasto", dice un trentenne in attesa di notizie. Insieme alla moglie ha accompagnato un parente di 72 anni: "Non sappiamo quando, ma andrà in Neurologia. Con le barelle è la seconda volta che ci capitiamo. L'altra volta toccò alla moglie di nostro zio, fortunatamente abitano qui vicino". La porta a vetri si chiude alle spalle di molti: all'ingresso di Medicina d'urgenza non si respira. Sul pavimento, buste piene di vestiti, rotoloni di carta assorbente, scatole di biscotti.

"Mio padre ha avuto un problema cardiaco, non riusciva a respirare. È arrivato qui alle 6 di stamattina - racconta una ragazza seduta all'uscita sulle scale - ci vorrebbe più personale, qui ci sono sei infermieri per 60 malati. Ecco perché i parenti arrivano in massa, abbiamo tutti paura che i nostri cari muoiano dimenticati". 

Una giovane signora chiama al telefono la sorella e racconta:"Mio marito è qui da ieri, ho passato la notte su una sedia che mi hanno dato gli infermieri. Tra poco lo trasferiscono, va in Oncologia". Il cerchio si chiude, Oncologia, il "temporary". Un'altra astanteria provvisoria, le stanze del secondo piano. Qualcuno sostiene che i malati passano di barella in barella, perché chi ha la fortuna di avere un letto, in barella non ci torna più. "Questo problema - osserva Carmine Cavaliere del Tribunale per i diritti del malato, pneumologo del Cardarelli - sarebbe risolvibilissimo nel momento in cui qualsiasi gestione regionale facesse le cose nella legalità e con razionalità. I posti letto di elezione sono la stragrande maggioranza, rispetto ai pochi di pronto soccorso. 

Sono tanti perché servono per mantenere un equilibrio clientelare. Ecco perché il pronto soccorso ha invece posti letto inferiori alla domanda. Il posto-barella non è il posto-letto, quindi serve a non modificare i tagli operati dalla Regione con il piano di rientro. Servirebbe un piano di riorganizzazione". Sempre che i pazienti non siano assuefatti alla malasanità come a un vizio irrinunciabile, ormai: il Tribunale per i diritti del malato tenta da mesi di riunire denunce di "barellati" per una class action. Ma ancora non ci è riuscito. Un ricovero, dopotutto, val bene una barella.

venerdì 10 febbraio 2012

Contro Sacrifici e Precarietà: assediamo la Regione Campania!

Riportiamo il layout del manifesto che apparirà in città in questi giorni, che annuncia la manifestazione del 15 febbraio sotto la Regione Campania organizzata dal "Coordinamento Regionale per l'opposizione sociale", di cui il Comitato Pro Maresca è parte integrante. L'ASSEDIO ALLA REGIONE CAMPANIA, nasce per ridare dignità ad un popolo che un po' alla volta la sta perdendo e per ricompattare un movimento che avrebbe tutte le possibilità di poter aggregare realtà e tutta quella parte della popolazione quotidianamente inculata dal sistema di potere campano (e non solo). Il 15 febbraio sarà un gran giorno, presentiamoci belli, uniti e cazzuti come abbiamo dimostrato in più occasioni di saper fare.

La nostra salute vale più dei loro profitti

sabato 28 gennaio 2012

Puntualizzazioni per la stampa

Il Comitato Pro Maresca intende chiarire la propria posizione in seguito agli articoli di giornale che in maniera imprecisa e strumentale ricostruiscono lo spiacevole episodio di cui è stato vittima un dipendente dell’Asl.
Oltre ad esprimere piena solidarietà al lavoratore aggredito e stigmatizzare e condannare il gesto di violenza, il Comitato Pro Maresca vuole sgomberare il campo da ogni tipo di equivoco ribadendo la propria totale estraneità rispetto al gesto inconsulto.
Gesto compiuto da un cittadino affetto da problemi psichiatrici a tutti noti (autorità comprese) e che poco o nulla ha a che vedere con il modo di agire tenuto dall’intero Comitato Pro Maresca da oltre due anni di mobilitazione.
Delusi e rammaricati per la ricostruzione giornalistica che non ha esitato nel ricondurre ad una organizzazione spontanea di cittadini quello che invece è stato un gesto individuale e del tutto scollegato dai motivi della protesta, così come chiarito dall’aggressore alle forze dell’ordine, riteniamo doveroso che la vostra redazione rettifichi le notizie tenendo conto della posizione del Comitato.
È nel fare questa richiesta che precisiamo come la nostra non sia una mera ed immotivata occupazione di luoghi pubblici, bensì un presidio composto da mamme, studenti e lavoratori che con tenacia hanno lottato per sventare il triste ridimensionamento dell’Ospedale Maresca, e che pertanto continuerà fin quando non sarà garantita l’effettiva rinascita del nosocomio torrese e assicurato l’inalienabile diritto alla salute di tutti i cittadini.

Comitato Pro Maresca, 28 gennaio 2012

BASTA DISINFORMAZIONE

Nella giornata di venerdì 27 gennaio è avvenuto un increscioso episodio all’Ospedale Maresca di Torre del Greco, sul quale il Comitato civico Pro Maresca vuole fare un po’ di chiarezza.
Di buon mattino un privato cittadino, frequentatore dei reparti occupati del presidio in via di dismissione, ha inopinatamente assalito un lavoratore della struttura colpendolo con un oggetto contundente, causandogli una ferita al volto.
Un evento da stigmatizzare certamente perché efferato e senza alcuna motivazione, compiuto tra l’altro da un uomo con noti problemi psichici e prontamente arginato dalle forze dell’ordine accorse sul luogo. Questo è il fatto.
Il problema sorge sempre quando tra il fatto e la sua esposizione si inseriscono gli organi di stampa. Come Comitato Pro Maresca riteniamo vergognosi gli articoli apparsi su due testate in particolare: Metropolis ed Il Mattino. Ma le accuse generiche non fanno per noi, tenteremo quindi di focalizzare le nostre perplessità su determinati passaggi dei suddetti articoli.
Scrive Alberto Dortucci sulle colonne di Metropolis che A scatenare il caos all’interno del nosocomio di via Montedoro … un attivista del Pro-Maresca, il comitato civico che da circa un anno occupa abusivamente il quarto piano della struttura sanitaria per scongiurare il rischio-chiusura per l’ospedale di Torre del Greco”.
Tralasciando che l’occupazione dei reparti dismessi dura da quasi 2 anni e non 1 e che tutte le occupazioni sono formalmente un abuso del diritto, così come lo è scippare una comunità del diritto alla salute, ma tant’è.
Ricordiamo al signor Dortucci che gli attivisti del Comitato, di cui paradossalmente fa parte mezza città, vista la natura di movimento civico, aperto a tutte le persone che hanno a cuore la sorte dell’ospedale di Via Montedoro, non hanno premeditato alcuna aggressione, di cui anzi erano totalmente all’oscuro fino alle 12.00.
Mettere l’accento sull’appartenenza dell’aggressore al Comitato senza precisare la natura isolata del gesto, né tanto meno i problemi pischici da cui è affetto, sembra un trucchetto da giornalino più che da testata.
Il Dortucci rincara la dose poi, allargando la sua profonda analisi su “Un gesto che ha riacceso le polemiche sulla sicurezza all’interno dell’ospedale Maresca, legata alla presenza non autorizzata degli esponenti del comitato civico nato a difesa del diritto alla salute all’ombra del Vesuvio”.
Su questo passaggio non ce la sentiamo di criticare la professionalità ma l’etica di un giornalista, che bolla come pericolo di ordine pubblico un problema gravissimo come lo smantellamento della Sanità pubblica campana.
Ma se Metropolis è oramai, come si dice dalle nostre parti, “carta conosciuta”, le note più dolenti provengono dalla testata più insigne della Campania come Il Mattino.
All’interno del pezzo di Aniello Sammarco si arriva ad un mix perverso di follia e mancata conoscenza dei fatti.
Nell’analisi del contesto all’interno del quale è avvenuta il fattaccio, Sammarco scrive che l’operazione compiuta dal lavoratore aggredito (spostamento di mobili da un reparto ad un altro) “viene letta da alcuni componenti del comitato pro-Maresca … come un «abbandono» della parte dell’ospedale presidiato … qualcuno decide di passare alle vie di fatto e lancia un crocifisso all’indirizzo dei dipendenti. Ad avere la peggio è S. A., centrato in pieno volto”.
Ma chi sono questi componenti? L’aggressore è arrivato alle 9 di mattina con mezzi propri sull’ospedale ed ha agito in maniera solitaria ed autonoma. Al signor Sammarco sarebbe bastato leggere la denuncia del malcapitato dipendente ferito o le testimonianze dei colleghi presenti sul posto per chiarire questo passaggio importante.
Sarebbe bastato anche solo contattare un paio di membri del Comitato per avere dei chiarimenti che avremmo volentieri concesso, prima di sbattere il mostro in prima pagina. Per vendere un paio di copie in più invece hanno deciso di archiviare la professionalità e la serietà che dovrebbe guidarli nella carriera giornalistica.
Vi chiediamo di rettificare questi articoli, sapendo in cuor nostro che non accadrà mai, per riconquistare almeno un briciolo della dignità e del rispetto che da oggi non avete più.

Ecco i link degli articoli in questione: