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sabato 28 gennaio 2012

Puntualizzazioni per la stampa

Il Comitato Pro Maresca intende chiarire la propria posizione in seguito agli articoli di giornale che in maniera imprecisa e strumentale ricostruiscono lo spiacevole episodio di cui è stato vittima un dipendente dell’Asl.
Oltre ad esprimere piena solidarietà al lavoratore aggredito e stigmatizzare e condannare il gesto di violenza, il Comitato Pro Maresca vuole sgomberare il campo da ogni tipo di equivoco ribadendo la propria totale estraneità rispetto al gesto inconsulto.
Gesto compiuto da un cittadino affetto da problemi psichiatrici a tutti noti (autorità comprese) e che poco o nulla ha a che vedere con il modo di agire tenuto dall’intero Comitato Pro Maresca da oltre due anni di mobilitazione.
Delusi e rammaricati per la ricostruzione giornalistica che non ha esitato nel ricondurre ad una organizzazione spontanea di cittadini quello che invece è stato un gesto individuale e del tutto scollegato dai motivi della protesta, così come chiarito dall’aggressore alle forze dell’ordine, riteniamo doveroso che la vostra redazione rettifichi le notizie tenendo conto della posizione del Comitato.
È nel fare questa richiesta che precisiamo come la nostra non sia una mera ed immotivata occupazione di luoghi pubblici, bensì un presidio composto da mamme, studenti e lavoratori che con tenacia hanno lottato per sventare il triste ridimensionamento dell’Ospedale Maresca, e che pertanto continuerà fin quando non sarà garantita l’effettiva rinascita del nosocomio torrese e assicurato l’inalienabile diritto alla salute di tutti i cittadini.

Comitato Pro Maresca, 28 gennaio 2012

BASTA DISINFORMAZIONE

Nella giornata di venerdì 27 gennaio è avvenuto un increscioso episodio all’Ospedale Maresca di Torre del Greco, sul quale il Comitato civico Pro Maresca vuole fare un po’ di chiarezza.
Di buon mattino un privato cittadino, frequentatore dei reparti occupati del presidio in via di dismissione, ha inopinatamente assalito un lavoratore della struttura colpendolo con un oggetto contundente, causandogli una ferita al volto.
Un evento da stigmatizzare certamente perché efferato e senza alcuna motivazione, compiuto tra l’altro da un uomo con noti problemi psichici e prontamente arginato dalle forze dell’ordine accorse sul luogo. Questo è il fatto.
Il problema sorge sempre quando tra il fatto e la sua esposizione si inseriscono gli organi di stampa. Come Comitato Pro Maresca riteniamo vergognosi gli articoli apparsi su due testate in particolare: Metropolis ed Il Mattino. Ma le accuse generiche non fanno per noi, tenteremo quindi di focalizzare le nostre perplessità su determinati passaggi dei suddetti articoli.
Scrive Alberto Dortucci sulle colonne di Metropolis che A scatenare il caos all’interno del nosocomio di via Montedoro … un attivista del Pro-Maresca, il comitato civico che da circa un anno occupa abusivamente il quarto piano della struttura sanitaria per scongiurare il rischio-chiusura per l’ospedale di Torre del Greco”.
Tralasciando che l’occupazione dei reparti dismessi dura da quasi 2 anni e non 1 e che tutte le occupazioni sono formalmente un abuso del diritto, così come lo è scippare una comunità del diritto alla salute, ma tant’è.
Ricordiamo al signor Dortucci che gli attivisti del Comitato, di cui paradossalmente fa parte mezza città, vista la natura di movimento civico, aperto a tutte le persone che hanno a cuore la sorte dell’ospedale di Via Montedoro, non hanno premeditato alcuna aggressione, di cui anzi erano totalmente all’oscuro fino alle 12.00.
Mettere l’accento sull’appartenenza dell’aggressore al Comitato senza precisare la natura isolata del gesto, né tanto meno i problemi pischici da cui è affetto, sembra un trucchetto da giornalino più che da testata.
Il Dortucci rincara la dose poi, allargando la sua profonda analisi su “Un gesto che ha riacceso le polemiche sulla sicurezza all’interno dell’ospedale Maresca, legata alla presenza non autorizzata degli esponenti del comitato civico nato a difesa del diritto alla salute all’ombra del Vesuvio”.
Su questo passaggio non ce la sentiamo di criticare la professionalità ma l’etica di un giornalista, che bolla come pericolo di ordine pubblico un problema gravissimo come lo smantellamento della Sanità pubblica campana.
Ma se Metropolis è oramai, come si dice dalle nostre parti, “carta conosciuta”, le note più dolenti provengono dalla testata più insigne della Campania come Il Mattino.
All’interno del pezzo di Aniello Sammarco si arriva ad un mix perverso di follia e mancata conoscenza dei fatti.
Nell’analisi del contesto all’interno del quale è avvenuta il fattaccio, Sammarco scrive che l’operazione compiuta dal lavoratore aggredito (spostamento di mobili da un reparto ad un altro) “viene letta da alcuni componenti del comitato pro-Maresca … come un «abbandono» della parte dell’ospedale presidiato … qualcuno decide di passare alle vie di fatto e lancia un crocifisso all’indirizzo dei dipendenti. Ad avere la peggio è S. A., centrato in pieno volto”.
Ma chi sono questi componenti? L’aggressore è arrivato alle 9 di mattina con mezzi propri sull’ospedale ed ha agito in maniera solitaria ed autonoma. Al signor Sammarco sarebbe bastato leggere la denuncia del malcapitato dipendente ferito o le testimonianze dei colleghi presenti sul posto per chiarire questo passaggio importante.
Sarebbe bastato anche solo contattare un paio di membri del Comitato per avere dei chiarimenti che avremmo volentieri concesso, prima di sbattere il mostro in prima pagina. Per vendere un paio di copie in più invece hanno deciso di archiviare la professionalità e la serietà che dovrebbe guidarli nella carriera giornalistica.
Vi chiediamo di rettificare questi articoli, sapendo in cuor nostro che non accadrà mai, per riconquistare almeno un briciolo della dignità e del rispetto che da oggi non avete più.

Ecco i link degli articoli in questione:

venerdì 27 gennaio 2012

Assemblea di comitato venerdì 27 gennaio alle ore 18.00

Ci vediamo oggi al IV° piano occupato dell'Ospedale Maresca  per un'assemblea di comitato molto importante.
Appuntamento alle 18.00, non mancate.

mercoledì 18 gennaio 2012

Giovedì 19 gennaio assemblea di comitato alle 19,00

Giovedì 19 gennaio, come ogni giovedì del resto, ci incontreremo al IV° piano occupato dell'Ospedale Maresca per discutere di un po' di cose, ma soprattutto per aggiornare tutto il comitato sulla situazione che si è andata a creare dopo l'incontro di venerdì 13 gennaio all'Asl di Castellammare. Il comitato tutto è chiamato a raccolta per le ore 19.00 per fare quello che abbiamo sempre fatto, politica trasparente alla luce del sole, senza sotterfugi nè intrighi di palazzo.
SIAMO UN COMITATO POPOLARE NON UN CARTELLO ELETTORALE

martedì 17 gennaio 2012

Report dell'incontro al Maresca del 16 gennaio


Pubblichiamo un report dell'assemblea del Movimento in Lotta per il Diritto alla Salute, tenutasi all'Ospedale Maresca lunedì 16 gennaio 2012, trasmessoci da Gennaro Massimino, attivista ed operatore del P.O. San Leonardo di Castellammare.

"All’assemblea erano presenti referenti del Comitato pro Maresca, Coordinamento II° Policlinico, Carc, Cgil, Usi, Cobas-sanità, Rete Salute Ambiente.
La discussione inizia con un’informativa dei rappresentanti del pro Maresca, che lo scorso venerdì hanno tenuto l’incontro con la Direzione dell’ASL NA/3 (che ingloba il Maresca), in cui è stato presentato un crono-programma che segna un passo nella direzione delle rivendicazioni dei sostenitori del presidio di Torre del Greco ma non una vittoria, per ora.
“Attivisti ingegneri” del comitato hanno illustrato con slides le incongruità del decreto 49/2010 (piano di rientro), fornendo spunti per ampliare il lavoro tecnico da poter riprodurre nelle altre realtà aziendali provinciali e regionali.

Dal piano trapelano le forzature politiche, e le cifre taroccate dei pst. letto, con forte sperequazione tra le ASL regionali. Un chiaro quadro discriminante del presidio Maresca a favore di quello di Boscotrecase emerge dall’analisi esposta nei dettagli.

La discussione si sposta poi, interrompendo la relazione tecnica, sui punti indicati come OdG per l’assemblea odierna:
- Bilancio dell'iniziativa di giovedì all'Ascalesi;
-l'esperienza di occupazione al Maresca come esempio di terreno di lotta per i 
presidi sui territori;
-gli effetti del decreto 49 ad un anno della sua emanazione;
-liberalizzazione e privatizzazione: come contrastare l'ideologia austera che nuoce alla salute;
-reti e movimenti: quale strumento per far crescere il coordinamento;

Gli interventi dei partecipanti si sono articolati su tutte le questioni, talvolta in modo disomogeneo, ma comunque contribuendo all’avanzamento verso un “fare organizzato”, superando appartenenze e vertenze campaniliste, per la maturata consapevolezza di coniugare le esperienze e le competenze, e dare continuità al movimento di lotta per la salute, amplificandolo.
Si è insistito sulla necessità di dare vita a gruppi di lavoro, per approfondire i vari aspetti che interessano il tema salute-sanità, ma sopratutto per creare sinergie tra i vari soggetti e/o singoli, e far crescere il coordinamento per meglio interagire con il movimento regionale.

Si sono individuati due gruppi di lavoro:
-tecnico;
-comunicazione/informazione;

Ci si è orientati a darsi una cadenza di incontri settimanali, come gruppi di lavoro e quindicinali come coordinamento sanità.
Il prossimo appuntamento è programmato per il 26 c.m. alle 18:00. Sede da definire.

n.b. Ulteriori dettagli e aggiornamenti verranno forniti a cura del movimento di lotta per il diritto alla salute".  

giovedì 12 gennaio 2012

Usciamo dal torpore di Stato e riprendiamo la Lotta



Fermiamoci un attimo in questa vita frenetica e cerchiamo di capire perché siamo da due anni in stato di agitazione e da più di un anno e mezzo occupiamo un luogo che dovrebbe essere deputato a curare le persone. 
Sarebbe bello parlare di welfare state, diritti sociali e di nuovi indici di qualità della vita che soppiantino quello strumento insignificante rappresentato dal PIL. 
Sarebbe bello poter portare l'esempio di Emergency, una ONG che propugna nei territori più martoriati di questo pianeta un'ideale di "sanità gratuitadi alto livello, garantita a chiunque", mentre noi che abitiamo nel cosiddetto primo mondo non siamo in grado di garantire le più elementari cure senza spillare quattrini a cittadini che ne hanno pochi o offrendo servizi penosi e non assicurati in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale (Torre del Greco con il suo bacino di utenza vale più di mille spiegazioni a riguardo).
Sarebbe bello anche poter dire, senza temere di essere derisi, che nel secondo dopoguerra, ossia quando l'Europa (e non solo) era per metà distrutta e le sue popolazioni ridotte allo stremo, esistevano studiosi ed intellettuali come Lord Beveridge che, in barba ad ogni liberalismo/liberismo sfrenato, ritenevano che "lo stato dovesse seguire le persone dalla culla alla tomba".
Invece questa vertenza ospedaliera ci sta lentamente annientando nello scaricabarile di palazzi sempre più lontani dalle comunità amministrate, nell'incredibile arroganza di persone il cui unico merito in curriculum è l'esser state nominate in posti di comando da ras politici e che mentono con il ghigno sulle labbra, senza provare la minima vergogna per le ripetute stronzate che proferiscono.
Credevo che il principale merito della nostra protesta non fosse stato sinora il raggiungimento dell'obiettivo (lo stato attuale del Maresca dimostra chiaramente quanto sia disatteso), bensì l'essersi emancipati dalla condizione di sudditi a quella di cittadini. Un passaggio epocale che avrebbe dovuto relegare al passato la logica del piacere del signore in favore del diritto garantito per legge. 
Ogni giorno di più mi rendo conto come questo non riesca a realizzarsi ed il palazzo cerchi di ingurgitarci come un tumore che metastatizza ed abbiamo bisogno di ribellarci di fronte a questo stato di cose. L'incontro col dg D'Amora di domani è una buona occasione per riprendere in mano il nostro futuro ed urlare una volta di più col timbro marcato che LA SALUTE E' UN DIRITTO ed il nostro ospedale non si tocca. Se si ripeteranno promesse poco chiare o lampanti prese per il culo la risposta dovrà essere una sola,
LA PIAZZA.

Questo post non racchiude il pensiero di tutto il comitato ma una personalissima esternazione di un attivista frustrato ed arrabbiato, Andrea Scala

mercoledì 11 gennaio 2012

Oggi incontro al Maresca alle 18.00

Ci si rincontra oggi all'ospedale Maresca occupato alle ore 18.00 per parlare finalmente di un'infinità di argomenti, sperando di raggiungere la quadra e poter tornare nelle nostre case soddisfatti di ragionamenti ponderati e proficui.

Le giornate di giovedì e venerdì saranno piene di impegni per il nostro comitato che sarà impegnato:
- giovedì 12 gennaio, azione con il coordinamento per la Sanità a Napoli all'ospedale Ascalesi.
- Venerdì 13 gennaio, manifestazione a Torre Annunziata con il collettivo area vesuviana, per la difesa ambientale dell'area torrese (inseriamo anche il testo del volantino a fine post).
- Sempre venerdì 13 gennaio alle 12.00, incontro col direttore generale dell'Asl Napoli 3 sud Maurizio D'Amora.

Oggi discuteremo di come affrontare questi 2 giorni di fuoco nell'unico modo in cui siamo abituati a farlo, con rabbia.

Ecco il volantino dei ragazzi del collettivo area vesuviana:

 SCATENAT’V’ GUAGLIU’  
Dal Vesuvio al mare, dalle strade al ponte, riprendiamoci il futuro, riprendiamoci ciò che è nostro!
La nostra città e il nostro territorio sono abbandonati al degrado e ridotti a discarica d’Italia, con gravi conseguenze per la salute degli abitanti. Questo nella colpevole indifferenza di una classe politica attenta solo a trarre il massimo profitto personale dallo sfruttamento delle risorse e del territorio, e che, puntualmente, sotto elezioni, tira fuori nuove facce e nuovi slogan per coprire le solite vecchie alleanze, una vera propria saldatura tra il potere politico, imprenditori senza scrupoli e clan camorristici.
Risale a pochi giorni fa la notizia del rinvio a giudizio dei responsabili di smaltimento di percolato nel Depuratore Foce Sarno: vengono così confermate le preoccupazioni dei cittadini e le ripetute denunce dell’USI – Unione Sindacale Italiana (costituitasi parte civile nella causa) sul funzionamento del depuratore, che nel 2007 sono costate il licenziamento ad Angelo Arpino, un lavoratore dell’impianto. Il percolato è un residuo altamente tossico dato dall’accumulazione selvaggia di munnezza nei “buchi” del territorio campano: si tratta di un liquido che può contenere sostanze più o meno velenose (tracce di rifiuti ospedalieri, solventi, vernici, olii, fanghi derivati da finte depurazioni, ecc…). Durante l’emergenza, sfruttandone il potere derogatorio/repressivo, la catena di comando politico-affaristica ha stabilito che il percolato venisse smaltito anche negli impianti di depurazione regionali, con la criminale consapevolezza (ragione strumentale!) del loro inadeguato funzionamento. L’ovvia, tragica conseguenza è l’avvelenamento del mare! La magistratura con estremo (complice?) ritardo, accusa funzionari regionali, uomini del potere partitico quali Bassolino, Mascazzini, Bertolaso (PD, RC, Verdi, governo Prodi, Berlusconi, Monti), i vertici aziendali di Hydrogest (gruppo Impregilo-Fiat), FIBE, Termomeccanica E., oltre che tecnici e docenti dell’università.
A proposito di scempio del territorio, come non citare il caso dello Spolettificio, della cui riconversione e riqualificazione si è fatto un gran parlare, e adibito invece ad area di demolizione di mezzi militari, scenario di forte inquinamento ambientale e tagli alla forza lavoro.

Il ponte di via Sepolcri è l’ennesimo esempio di come i “diritti” dei cittadini vengano continuamente calpestati: sono ben sette anni che l’arteria che collega via Vittorio Veneto ai paesi vesuviani, al cimitero e che, soprattutto, garantirebbe il rapido accesso delle ambulanze al Pronto Soccorso del nuovo Ospedale di Boscotrecase, resta chiusa, nonostante numerosi appalti e le sollecitazioni dei residenti esasperati. Fino a ieri tutti i responsabili, i sindaci, la Consarno, l’ANAS, se ne lavavano le mani dandosi la colpa a vicenda, e il ponte restava un fantasma, senza che nessuno si preoccupasse nemmeno di informare i sull’andamento dei lavori. “Magicamente” dopo le assemblee pubbliche dell’ultimo mese i lavori sono ripresi, anche se il termine di consegna continua a slittare. La determinazione di un centinaio di persone che nella serata di mercoledì 4 gennaio si sono riunite in presidio all’incrocio di via Sepolcri, informando passanti e automobilisti e bloccando il passaggio, dimostra che è scaduto il tempo per chi fa promesse, ed è arrivato il momento di riprenderci ciò che è nostro, e di farlo in prima persona, dal basso.
E’ arrivato il momento di dire basta alla devastazione del nostro territorio e alla distruzione del nostro futuro: vogliamo un ambiente sano e servizi, rivendichiamo opportunità di lavoro e un reddito di base universale per sfuggire al ricatto meritocratico/classista e diciamo che non esiste emancipazione né liberazione che non vada di pari passo con il rispetto delle persone e della natura, che non tenga conto dei bisogni e dei desideri della collettività. Davanti alla stomachevole retorica delle promesse elettorali e alla riproposizione dell’ennesima presa in giro ribadiamo che non ci rassegneremo a questo stato di cose. Saremo presenti per confrontarci su ogni decisione e scontrarci contro ogni altro sopruso.
Venerdì 13 Gennaio 2012 – ore 9.00
MANIFESTAZIONE CITTADINA
concentramento incrocio via Sepolcri
Produciamo conflitto, liberiamo spazi, autorganizziamo le nostre esistenze.
Collettivo Area Vesuviana
Assemblea lunedì e il giovedì alle 20.00 in via Eleonora Pimentel Fonseca (dietro p.zza Ernesto Cesaro – Torre Annunziata)

martedì 10 gennaio 2012

Incontro di comitato il 10 gennaio alle 18.00

Martedì 10 gennaio i membri del comitato Pro Maresca si incontrano al IV piano occupato del presidio corallino alle 18.00. Sarà un'occasione per ridiscutere la vita del IV piano, aggiornare gli attivisti sulle prossime iniziative in programma e rimetterci in sesto dopo i bagordi pre, intra e post natalizi.

giovedì 5 gennaio 2012

BASTA CAZZEGGIO, SI RITORNA A LAVORARE!!

Riunione importante per domani pomeriggio 6 gennaio alle ore 18:00 presso il IV piano occupato dell'ospedale Maresca.
Finite le feste, è giunto il momento di rimboccarci le maniche e riprendere il lavoro. Ci sono diversi argomenti da affrontare, alcuni relativi alla vertenza Maresca ed altri al coordinamento regionale.
NON DELEGARE,PARTECIPA!